(Il Romanista - C.Zucchelli) - Prima della conferenza, la squadra. Dopo la conferenza, un brindisi con i suoi collaboratori e i dirigenti «alla nuova Roma». Poi, alle 15, via da Trigoria verso altre riunioni di lavoro.
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E Mr Tom incontra la squadra
(Il Romanista – C.Zucchelli) – Prima della conferenza, la squadra. Dopo la conferenza, un brindisi con i suoi collaboratori e i dirigenti «alla nuova Roma». Poi, alle 15, via da Trigoria verso altre riunioni di lavoro.
E’ stata questa la giornata di Thomas DiBenedetto lontano da microfoni e telecamere. Una giornata iniziata prestissimo: rapida colazione in albergo, poi, intorno alle 10.30, l’arrivo al centro sportivo. Al presidente "in pectore" è stato mostrato il Fulvio Bernardini e, proprio mentre fuori cominciavano ad arrivare i primi tifosi, lui prendeva per la prima volta contatto con la squadra. La sua squadra. E con l’allenatore. DiBenedetto ha incontrato Luis Enrique e i giocatori nello spogliatoio. E, dopo aver detto loro che intende fare grande la Roma, li ha ringraziati per averlo accolto in un luogo così sacro e importante per ogni atleta: «Sono un uomo d’affari - ha detto - ma sono anche un uomo di sport e so quanto sia importante lo spogliatoio. Per questo vi ringrazio per avermi "ospitato" nel posto per voi più importante». Dopo questo breve discorso, condito anche da qualche altra battuta, DiBenedetto ha incontrato i giornalisti. Subito dopo è stato il turno dell’allenatore, mentre la squadra pranzava, sempre all’interno del Bernardini. Il clima tra i giocatori è sereno, l’allenatore spagnolo, almeno in questa fase iniziale, sembra averli conquistati con la sua voglia di giocare un calcio d’attacco. Tra chi si allena con la consueta abnegazione c’è Daniele De Rossi. DiBenedetto, ieri, è stato chiaro: «Ne ammiriamo le capacità e vogliamo fermamente che rimanga alla Roma. Lui arriva da questa squadra, tutti conoscono la sua capacità di allenarsi e tutti noi vogliamo che resti qui. Per questo lavoreremo con lui in modo professonale in modo che il rinnovo avvenga». Totti si è invece lasciato sfuggire una battuta su Luis Enrique: «È uno che ha la testa giusta». E se lo dice lui, che di giusto ha tutto - a partire dai piedi santi - allora c’è da credergli. In conferenza, DiBenedetto lo ha esaltato: «Totti è il più grande giocatore che abbiamo e che ci sia mai stato nella Roma e forse che ci sia mai stato in Italia. È un vincente, Totti è un campione che vuole vincere e anche noi vogliamo vincere». Il Capitano è uno dei più in forma, ha voglia di riprendere da dove aveva finito, cioè dai gol, ed è pronto ad essere una guida per tutti i giocatori, giovani e meno, che arriveranno. Luis Enrique lo ha capito e non fa che elogiarlo, tanto in pubblico quanto in privato. Lo ha fatto anche ieri subito dopo pranzo. Pranzo che però non ha condiviso col futuro presidente. DiBenedetto infatti, dopo l’incontro con i giornalisti, si è fermato a mangiare a Trigoria insieme, tra gli altri, all’ad Fenucci, all’avvocato Cappelli, all’avvocato Baldissoni, a Tonino Tempestilli, Daniele Pradè, a Renato Vichi, responsabile comunicazione di Unicredit, Tullio Camiglieri di Open Gate e Daniele Lo Monaco e Elena Turra, responsabili della comunicazione di As Roma. Mister Tom, che a detta di chi l’ha visto «non è un gran “mangione” » ha preso un antipasto (la scelta era tra spiedini di gamberi e frutta, salmone, mozzarella, e vari tipi di insalate), un po’ di pasta (anche in questo caso varie opzioni come gli spaghetti al pomodoro, la pasta fredda e gnocchi al gorgonzola) e un secondo leggero a base di carne. Quando c’è stato il momento del brindisi «alla nuova Roma» non si è tirato indietro. Soddisfatto di quanto fatto fino ad ora, ma deciso più che mai ad andare avanti per rendere grande la società che ha scelto. Senza ripensamenti, sicuro, col tempo, di riuscire a convincere anche i più scettici. Lui come Luis Enrique. Due uomini tanto diversi ma che, per dirla con le parole di Totti, hanno «la testa giusta». Per vincere insieme. Il prima possibile.
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