(Il Romanista - V.Valeri) - Se al momento di valutare le offerte per l’acquisto dell’As Roma la cordata francese è stata quasi immediatamente messa da parte, in favore del consorzio americano di Thomas DiBenedetto, per quel che riguarda il futuro tecnico della squadra la pista transalpina è tutt’altro che ignorata.
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Deschamps o Garcia per la Roma
(Il Romanista – V.Valeri) – Se al momento di valutare le offerte per l’acquisto dell’As Roma la cordata francese è stata quasi immediatamente messa da parte, in favore del consorzio americano di Thomas DiBenedetto, per quel che...
È certo che il nuovo staff dirigenziale attende una risposta definitiva da Villas Boas, nuovo mito del calcio europeo dopo aver centrato il triplete Supercoppa, Campionato ed Europa League con il Porto che fu del suo maestro Mourinho. Lo “Special Two”, come ormai tutti lo chiamano, ha ricevuto nei giorni scorsi un ultimatum da Franco Baldini, che scadrà al massimo domenica dopo la partita della Roma all’Olimpico contro la Sampdoria. Dalla mattina successiva, l’attuale general manager della nazionale inglese e direttore generale giallorosso da ottobre, batterà con decisione altri terreni, che portano, come detto, sempre più verso la Francia. I nomi sono due: Didier Deschamps e Rudi Garcia. L’ex centrocampista della Juventus, che a Torino è stato anche tecnico nell’anno di serie B, è attualmente allenatore dell’Olympique Marsiglia secondo in classifica nella Ligue 1. In testa c’è il Lille, guidato proprio da Garcia, 46 anni, rivelazione di questa stagione insieme ai suoi ragazzi, che anche solo pareggiando domani a Parigi - ma in virtù della differenza reti favorevole, potrebbero anche perdere - contro il Saint Germain si laureerebbero campioni con un turno di anticipo. Dalle parti di Trigoria sanno che i tifosi potrebbero digerire male l’ingaggio di uno dei senatori storici della Vecchia Signora, espressione agonistica di un periodo sul quale non è stata ancora fatta molta chiarezza sotto tanti punti di vista. Ma il gioco di Deschamps piace, il suo Marsiglia gioca bene e il fatto che l’ex Campione del Mondo abbia già molta esperienza e conosca direttamente il calcio italiano spinge a prenderlo caldamente in considerazione. Dall’altra parte, però, uno stacco totale - ovvero la scelta di un allenatore alla ribalta e nuovo per il nostro sistema - viene vissuto come foriero di benefici a tutto l’ambiente. Della serie: se rivoluzione dovrà essere, che lo sia sotto ogni aspetto. Chi è vicino al contesto francese non smentisce affatto, anzi. Nei giorni passati potrebbe esserci stato un meeting con al centro i due nomi, proprio perché le strade che conducono ad Andrè Villas Boas sono tortuose: "Voglio rimanere qui altri dieci anni " ha dichiarato alla fine della partita di Dublino. Difficile che accada. Come è difficile, ma non impossibile, che Carlo Ancelotti torni papabile; da qualche giorno il suo nome si è raffreddato, anche se da Londra i più lo danno per spacciato: «Se rimango al Chelsea? Non lo so - ha risposto dopo il 2-2 con il Newcastle nell’ultimo turno di Premier - , questo lo deciderà la società. Comunque non c’è molto da aspettare, tra una settimana saprò il mio destino». Un destino che fino a marzo sembrava tinto fortemente di giallo e rosso, come la maglia indossata dal 1979 al 1987; poi la frenata («A Londra sto benissimo », «Se vado via di qui sarà solo per una squadra che fa la Champions») e le voci di un interessamento del Real Madrid al posto di Mourinho. Il 9 aprile l’ex mediano nato a Reggiolo disse così: «Allenerò la Roma il 7 luglio, ma non so di che anno». Potrebbe essere proprio il 2011 - ma sarebbe un colpo di scena - , anche se ci permettiamo un consiglio: che si anticipi la data, e di molto. Il futuro della Magica non può aspettare.
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