(Corriere dello Sport - P. Torri) - Per la Roma e per se stesso. Per avere, cioè, almeno un’altra partita da giocare in questa stagione in cui, non crediamo di sbagliare, si è visto il De Rossi meno convincente di tutta la sua carriera.
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De Rossi non vuole fermarsi
(Corriere dello Sport – P. Torri) – Per la Roma e per se stesso. Per avere, cioè, almeno un’altra partita da giocare in questa stagione in cui, non crediamo di sbagliare, si è visto il De Rossi meno convincente di tutta la sua...
Resta il fatto, comunque, che quella di domani sera a San Siro contro l’Inter, semifinale di ritorno di coppa Italia, per il biondo centrocampista di Ostia rischia davvero, se il risultato finale dovesse dire nerazzurri in finale, l’ultima gara di questa stagione. Perché c’è poco da sperare nel ricorso contro le tre giornate di squalifica (una già scontata) rimediate dopo la gomitata rifilata a Benitivoglio nella gara contro il Bari. E perché, pure, non è detto per niente, che il ct Cesare Prandelli lo convochi in azzurro per la gara del tre giugno a Modena contro l’Estonia valida per il girone di qualificazione ai prossimi Europei.
RICORSO - L’appuntamento, per De Rossi e Perrotta (il calabrese ha parecchie più chance di vedersi ridurre almeno a due i suoi turni distop), è venerdì, nel primo pomeriggio, in Federcalcio, davanti alla Commissione Disciplinare, quando sarà discusso il ricorso presentato dalla società giallorossa. L’avvocato Antonio Conte ha depositato nella mattinata di sabato tutta la documentazione, arricchita da foto, filmati e una ricca rassegna stampa (in cui è stato evidenziato in maniera particolare il fatto che Masiello ha ammesso pubblicamente di aver esagerato le conseguenze della botta subita da Perrotta nel finale di gara a Bari. Si punterà ad avere uno scontro per entrambi per averli a disposizione perlomeno nell’ultima di campionato quando la Roma ospiterà la Sampdoria all’Olimpico (una partita che i tifosi giallorossipretendonosi vinca contro la squadra che nella passata stagione è costata lo scudetto). Ma se per Perrotta ci sono fondate che si riesca ad avere uno sconto (c’è il precedente di Ibrahimovic che fa giurisprudenza), per De Rossi che, purtroppo, in passato ha altre gomitate nel suo curriculum, le speranze sono pochine.
NAZIONALE - Stavolta, sia chiaro, Prandelli non prenderà nessuna decisione punitiva conforme al codice etico voluto dallo stesso ct nel momento in cui ha detto sì alla Nazionale. Però non è detto lo stesso per nulla che De Rossi sarà convocato per la sfida contro l’Estonia. Il motivo, in questo caso, se la stagione del giocatore dovesse davvero concludersi domani sera a San Siro, è che passerebbe quasi un mese prima dell’impegno degli azzurri, un mese in cui De Rossi sarebbe costretto a fare lo spettatore. E questo potrebbe consigliare il ct a lasciarlo a casa. Ci sarebbe un’altra opzione cioè la Roma qualificata per la finale di Coppa Italia, sperando peraltro che domani sera il biondo non si faccia ammonire visto che è diffidato. In questo caso, con la finale in programma il venticinque Maggio all’Olimpico, De Rossi giocherebbe meno di dieci giorni prima della sfida con l’Estonia e allora le cose, dal punto di vista Prandelli, potrebbero cambiare.
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