(Il Romanista-D.Giannini)Vincere a San Siro per centrare la finale di Coppa Italia e, magari (Palermo permettendo), anche la Supercoppa del prossimo anno. Facile a dirlo, ma anche a farlo, stando ai risultati degli ultimi.
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De Rossi, a San Siro si vince così
(Il Romanista-D.Giannini) Vincere a San Siro per centrare la finale di Coppa Italia e, magari (Palermo permettendo), anche la Supercoppa del prossimo anno. Facile a dirlo, ma anche a farlo, stando ai risultati degli ultimi.
Perché la nostra storia al Meazza è cambiata da quel 26 ottobre 2005 in cui Totti fece il fenomeno e arrivò la vittoria. Mercoledì il capitano non ci sarà perché deve scontare l’ultima delle 5 giornate di squalifica per il fallo su Balotelli nella finale dello scorso anno. Ma anche il resto di questa Roma sa come si vince in casa nerazzurra. Lo sa Montella che segnò il primo dei 3 gol di quel 26 ottobre, e che sarà in panchina a guidare la squadra.
Ma soprattutto lo sa Daniele De Rossi. Era il 19 agosto del 2007 e lui prese quel pallone pesante e buttò dentro il rigore della vittoria della Supercoppa. Sono passati quasi 4 anni e per Daniele è un momento totalmente diverso. Molto meno splendente, decisamente complicato. E lo è ancora di più dopo quelle tre giornate rimediate per la gomitata di Bari. A meno di un mezzo miracolo nel ricorso, il suo campionato è finito. E allora la Coppa Italia è l’occasione del riscatto, la partita giusta per rimettere, almeno in parte, le cose a posto. Mercoledì sera lui sarà lì in mezzo al campo, accanto a Pizarro con la fascia di capitano al braccio per provare a rendere comunque memorabile una stagione nata male e proseguita peggio.
A San Siro Montella ritroverà dunque il centrocampo titolare, mentre dovrà fare a meno di Brighi, ovvero dell’uomo che lo aveva sostituito contro il Milan. Nel contrasto di sabato con Gattuso ha riportato una frattura al perone. Dietro la formazione sembra fatta, con la linea di difesa vista con il Milan confermata in blocco e Doni tra i pali. Molti più dubbi dal centrocampo in su. Perché Taddei sarà squalificato e, viste le ultime scelte di Montella, non sembra affatto certo l’utilizzo sulla destra di Jeremy Menez. E allora? Su quella fascia potrebbe finirci Perrotta, magari con Simplicio dietro le punte, oppure Rosi con Simone nel ruolo nel quale rende meglio. Nonostante il momento non brillante, Vucinic sarà al suo posto sulla sinistra. Davanti, è certo l’utilizzo dal primo minuto di Marco Borriello. Che non vede l’ora di poter giocare. Per mille motivi. Intanto perché ha fatto tanta panchina, anche se non è colpa né sua né di Montella né di nessuno se Totti sta giocando partite fantascientifiche. E poi perché a San Siro contro l’Inter lui sente aria di derby. Ha una voglia matta di vittoria Marco, come tutta la squadra, che alla Coppa Italia ci crede ancora tanto. Forse anche più del quarto posto, vista la vittoria di ieri dell’Udinese che ha fatto gioire giustamente i tifosi ma che ha portato a due lunghezze il distacco dalla zona Champions. Quasi tutti i giocatori giallorossi hanno visto la partita, chi a Trigoria, chi a casa propria. Ma al di là del risultato del Friuli, in molti dopo il pareggio con il Milan hanno cominciato a guardare alla sfida di mercoledì con l’Inter con ancora maggiore voglia. Quella che serve per vincere segnando almeno due gol. Non facile, ma neppure un’impresa impossibile. Perché la Roma, questa Roma, sa come si fa
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