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Adriano, dalle cure ai saluti. La Roma sceglie il divorzio “soft”

(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini) – Una telefonata allunga la vita, una squalifica rilancia un cannoniere, una chiacchierata mette sull’avviso un talento incostante.

Redazione

(Gazzetta dello Sport - M. Cecchini) - Una telefonata allunga la vita, una squalifica rilancia un cannoniere, una chiacchierata mette sull’avviso un talento incostante.

Nei contorcimenti dell’ultima settimana di presidenza della famiglia Sensi— la prossima dovrebbe avvenire il passaggio di consegne — la Roma è alle prese con una serie di problemi (e speranze) relative all’attacco.Adriano, Borriello e Ménez— in ordine alfabetico— rappresentano insieme "malattia e cura" per la malattia giallorossa, ed ognuno ha bisogno di una ricetta specifica.

 

Caso Adriano - Impegnato ancora a Milano per l’affare Castaignos, il manager del brasiliano, Roberto Calenda, ha potuto contattare i dirigenti della Roma solo al telefono. La linea scelta dal direttore operativo Montali è questa: Adriano terminerà le sue cure alla spalla (40 giorni) a Roma, poi si andrà a una risoluzione consensuale che soddisfi le parti senza arrivare in tribunale. L’obiettivo giallorosso è lampante: non pagare i prossimi due anni di contratto, risparmiando così almeno 10 milioni.

Borriello & Ménez -  D’altronde in attacco la Roma non ha problemi e così Montella, vista la squalifica di Totti, è pronto a Lecce a rilanciare Marco Borriello da titolare. L'ex milanista complice anche «miracoli» dei portieri — sta attraversando un momento di appannamento. Non a caso in campionato nelle ultime 9 partite ha segnato un solo gol. L’impressione è che debba ancora metabolizzare il ritorno al 4-2-3-1, così come appare evidente lo scarso feeling con Vucinic, ma le 15 reti realizzate finora lo santificano. Chi invece sta deludendo anche la nuova gestione è Ménez. La prova egoista contro il Parma ha sconcertato e così Montella si è rivestito da psicologo per motivarlo e strigliarlo. La sensazione, però, è che il francese — se non mostrerà una crescita anche psicologica— possa prima rinnovare il contratto e poi essere ceduto.

Contratto De Rossi - E a proposito di contratti, è possibile che la prossima settimana ci sia il tanto atteso cambio al vertice. Più vicina l’uscita dalla Borsa, il presidente DiBenedetto dovrà occuparsi del rinnovo di De Rossi, in scadenza nel 2012. Insomma, non succederà più un autogol in stile Méxes, che ha trovato già l’accordo col Milan e si libererà gratis. Ieri il francese ha parlato coi dirigenti dicendo di non aver ancora deciso e rassicurandoli sull’ impegno, ma a Trigoria ormai lo vedono rossonero.

Borsa Addio - Ma di distacchi è fatta la vita, e a volte anche gli affari. Prende sempre più quota, infatti, la possibilità che presto la Roma esca dalla Borsa. L’operazione si chiama delisting e sarà più facile metterla in atto, cioè finanziariamente meno pesante, se l’opa che i nuovi proprietari lanceranno avrà successo e le azioni da rastrellare saranno poche. Vantaggi? Meno controlli, meno burocrazia e — si sussurra a Trigoria — meno esigenze di trasparenza nei bilanci, proprio sulla falsariga delle «big» milanesi. Poco elegante? Può essere, ma chi ha detto che il calcio sia il migliore dei mondi possibili?