(Il Messaggero-U.Trani) L’addio alla Champions arriva con una settimana d’anticipo: la Roma perde 2 a 1 a Catania e lascia all’Udinese e alla Lazio la volata a due per il quarto posto.
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Addio Champions
(Il Messaggero-U.Trani) L’addio alla Champions arriva con una settimana d’anticipo: la Roma perde 2 a 1 a Catania e lascia all’Udinese e alla Lazio la volata a due per il quarto posto.
In questo viaggio in Sicilia vengono a galla tutti i difetti di un gruppo ormai al capolinea, logoro e spento. Meglio ancora: finito. E quindi completamente da rifondare in tutti i settori. La prima sconfitta esterna di Montella in campionato va a certificare il fallimento stagionale: nessun obiettivo centrato dalla Roma che si squaglia, subendo l’ennesima rimonta, sotto il sole a Catania, permettendo alla squadra di Simeone di festeggiare la salvezza raggiunta già due domeniche fa con l’undicesimo successo casalingo, per il record di punti della sua storia in serie A. Nessun regalo, dunque, davanti al ministro della Difesa La Russa. L’unica giustificazione per i giallorossi, ora sesti e costretti a giocare il primo preliminare di Europa League a fine luglio (per essere sicuri serve un punto con la Sampdoria già retrocessa...), è di essere arrivati al Massimino con l’organico largamente incompleto, con alcuni giocatori che sono usciti di scena anche in partita. Ma la prestazione, però, è lo stesso da bocciare.
Non è bastato a Montella, dopo la parentesi di San Siro in Coppa Italia contro l’Inter, tornare al 4-2-3-1, l’assetto che il gruppo conosce meglio. L’unica variante nella posizione di Totti che, con Borriello titolare, arretra di una decina di metri da trequartista, ma lontano dalla porta non è efficace. Il tandem, con il doppio centravanti, è inedito per questa gestione tecnica e nella notte era quasi evaporato. Borriello dorme poche ore a causa di un virus intestinale. La Roma al Massimino, dunque, è in piena emergenza e anche debilitata. Oltre agli squalificati Perrotta e De Rossi e agli infortunati Mexes e Brighi, anche Pizarro non recupera e parte dalla panchina. Juan si arrende dopo meno di cinque minuti e lascia il posto a Loria, cambio che risulta momentaneamente decisivo: il difensore sblocca il risultato nove minuti dopo il suo ingresso in campo. La Roma, però, va al minimo. Il caldo incide, ma non può essere l’alibi di una gara da vincere per continuare la corsa al quarto posto. Sui lati Rosi e Taddei (presto ferito alla testa e con vistosa benda a coprirla) non affondano come dovrebbero e poco aiutano i due centravanti. Simplicio e Greco, i due mediani improvvisati e mai utilizzati in coppia, giocano sotto ritmo, permettendo al Catania, schierato da Simeone con il solito 4-3-3, di rientrare senza spendere troppe energie, con una linea a cinque a centrocampo. Doni è protagonista nella prima parte: dopo il palo di Maxi Lopez, esterno destro, chiude in due tempi su Bergessio, rapido a calciare, sfruttando la carambola. Il portiere blocca un colpo di testa vicino al palo di Ledesma che subito dopo con un bel sinistro in corsa scheggia la traversa. Strordinario il brasiliano nel recupero sulla botta, da pochi metri, di Terlizzi, entrato al posto di Spolli: sulla respinta, Potenza spara alto. A parte la rete di Loria, colpo di testa su punizione di Totti e distrazione di Potenza, solo un’altra chance per i giallorossi: verticalizzazione di Greco per Borriello che sbaglia lo stop e si decentra, tanto da concludere addosso ad Andujar.
Vucinic entra per Borriello, chiaramente debilitato, dopo l’intervallo. Ma cambia poco: il montenegrino non entra in partita e la Roma ormai si difende con un prudente 4-4-2. Simeone ci prova con Ricchiuti e fa uscire Biagianti, poi chiede il rigore per uno scontro in area tra Burdisso e Bergessio, con il difensore che tuffandosi di testa finisce sull’avversario in movimento. Montella, considerate le difficoltà in impostazione, inserisce nell’ultima mezz’ora Pizarro, fuori Greco (distorsione al ginocchio). Il cileno, però, cammina e la mossa risulterà sbagliata. Insomma la sofferenza continua, anche perché il Catania va all’assalto rinunciando a un difensore: ecco Lodi per Terlizzi che esce prendendosela con il suo allenatore. Proprio Lodi batte la punizione da sinistra per il colpo di testa del pari di Bergessio che al trentatreesimo salta più in alto di Loria. Rosi resta in campo, finite le sostituzioni, ma non sta in piedi. L’ultima occasione, unica nella ripresa, è per Doni, pensate un po’, su cross di Rosi nel recupero. Prima di rientrare negli spogliatoi, senza nemmeno passare per il centrocampo, nel recupero la rete del successo di Gomez, sinistro in diagonale, per l’ennesima figuraccia di una squadra che proprio non c’è più..
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