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I pm: «De Santis sparò prima dell’aggressione»

Secondo il Racis i residui degli spari, rinvenuti sulle persone coinvolte, confermerebbero che “fra di loro doveva intercorrere una distanza non superiore al metro”

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Si è tenuto ieri l’incidente probatorio sulla perizia del Racis con cui si è cercato di far luce sulla rissa, avvenuta in occasione della finale di coppa Italia del 3 maggio scorso, che ha portato all’omicidio del 29 enne Ciro Esposito. Numerosi gli argomenti affrontati dagli investigatori dei carabinieri che sostanzialmente confermano le indiscrezioni dei giorni scorsi e le distanze fra la loro ricostruzione e quella dei Pm. Uno dei temi principali è stato quello di stabilire l’effettiva distanza fra De Santis e i suoi assalitori al momento dell’esplosione dei 4 proiettili. Secondo il Racis i residui degli spari, rinvenuti sulle persone coinvolte, confermerebbero che “fra di loro doveva intercorrere una distanza non superiore al metro”. In udienza sono poi state messe a confronto le due ricostruzioni, quella dei Pm e quella del Racis, per capire quando siano stati esplosi i colpi. Secondo i Pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, le coltellate sarebbero state inferte al tifoso giallorosso successivamente all’esplosione dei proiettili. Lo dimostrerebbe, in primo luogo, la presenza di tracce di polvere da sparo, ma non di sangue, sui guanti indossati dall’ex ultras e, ciò, spiegano i Pm, farebbe pensare che se ne sia disfatto subito dopo aver premuto il grilletto. Questa ricostruzione, di cui sono certi gli inquirenti, è stata sostenuta anche dalla presenza di tracce ematiche di Esposito sulla canna dell’arma che farebbero pensare che l’uomo abbia afferrato la calibro 7.65 quando era già stato ferito dalla stessa.

Inoltre, sempre secondo i Pm, il sangue di De Santis trovato sul calcio dell’arma sarebbe fuoriuscito dalla ferita sulla sua fronte, forse colpita con lo stesso calcio dell’arma, anziché dalla ferite inferte dalle coltellate dei presunti aggressori come sostenuto dal Racis. Anche la pozza di sangue, rinvenuta sul luogo della rissa e appartenente a De Santis, sarebbe compatibile sia con le ferite da arma da taglio, come sostenuto dai carabinieri, che con la lesione alla gamba, come sostenuto dalla Procura e non escluso, dopo l’incalzare dei Pm, dal perito del Racis stesso. La prossima udienza si terrà il 21 ottobre e, in quell’occasione, il Gip Giacomo Ebner dovrà pronunciarsi su un supplemento di perizia chiesto dai difensori dei napoletani feriti.