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Stop alle trasferte: ma per tutti? Alfano adesso prende tempo

Il summit avuto tra Alfano e i rappresentanti del calcio potrebbe portare al divieto delle trasferte.

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E il tempo passa. Il decreto legge poi dovrà essere convertito entro 60 giorni, di sicuro quindi dopo l’inizio del campionato. Oggi si è parlato solo di una bozza. Riunione d’urgenza ma interlocutoria (durata: un’ore a trenta). C’erano tutti: oltre ad Alfano e al suo staff, il capo della polizia Pansa, i n.1 della Finanza, dei Carabinieri e dei Servizi, il sottocapo di Stato maggiore della Difesa, e, come detto, pure la Forestale… Foltissimo il mondo dello sport: Malagò, Fabbricini, Soro, Abete, Valentini, Beretta, Lotito (stranamente silenzioso), Abodi, Macalli, Tavecchio. Macalli, 77 anni, si è concesso una battuta su Barbara Berlusconi (senza mai nominarla) che vuole i quarantenni al comando:”Chissà, forse la signora si riferiva a suo padre...”. Alfano ha spiegato che “bisogna rafforzare i Daspo e rivedere le modalità delle trasferte, attribuendo la decisione all’organo di governo“. Sulle trasferte c’è però un problema: il ministro vorrebbe vietarle a tutti per almeno due anni, Pansa la pensa diversamente (stop solo nei casi a rischio 3).

Probabile però che per tutelare i tifosi della Roma, ed evitare vendette dopo la morte di Ciro Esposito, per un’intera stagione i sostenitori giallorossi restino a casa. Ma è giusto punire tutti? Forse come sostiene Pansa sarebbe meglio intervenire partita per partita. Probabile inoltre che certe trasferte (di sicuro a Roma) siano vietate anche ai tifosi del Napoli. Mentre il Viminale chiederà alla Lega di A di mettere la sfida fra romanisti e napoletani a metà stagione, non all’inizio e nemmeno alla fine. Sperando che la tensione possa diminuire (ma in realtà c’è molta paura).

Sul Daspo il pacchetto è pronto da tempo: la Task Force coordinata dal prefetto Vincenzo Panico (che si riunisce anche lunedì) e l’Osservatorio (con i vice Armando Forgione e Roberto Massucci) hanno già previsto ilDaspo di gruppo e preventivo, 8 anni in caso di recidiva, sconti ai pentiti e aumento (di Daspo) per chi fomenta e organizza i violenti da stadio. Una giro di vite, insomma. Con norme nuove e (dicono) più efficaci. La mia opinione è che bastavano quelle che c’erano, se si voleva applicarle.

Ora i club dovranno fare la loro parte, cosa che finora non è successa:segmentazione delle curve, stewards pagati meglio e più preparati (a Napoli c’è anche una signora di 65 anni: ma è difficile che la mandino nella curva di Genny’ a Carogna e dei suoi amici…), più videosorveglianza, biglietti on line e last minute, agevolazioni per le famiglie. La stagione è vicina, e tutto è fermo. Malagò ha le idee chiare: per lui vale il modello inglese. “Ci vogliono leggi ad hoc per i violenti”.Macalli ha sorriso: “Con l’età che ho sono venuto qui per imparare…“. Ora Alfano avrà colloqui individuali: poi varerà il pacchetto. Ma qualche (piccolo?) intoppo c’è ancora.