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Segnali e valutazioni di mezza estate. Più gol per l’Europa

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La terza Roma mourinhana attende però il suo Godot. E' la punta che manca per volare
Redazione

Considerazioni notturne di mezza estate sulla nascente terza (ultima?) Roma mourinhana. Sapendo che il calcio estivo conta poco e niente, scrive Piero Torri su La Repubblica, come ci spiegò qualche anno fa un fuoriclasse come Nils Liedholm. Avendo la consapevolezza che c'è ancora quasi un mese di mercato che sta materializzando i contorni di un ventenne brasiliano nel Godot centravanti, che di punta centrale nc arriverà una seconda (altrimenti chi lo sente Mou), che a centrocampo si dovrebbe materializzare un potenziale campione come Renato Sanches, che in uscita ci sono una serie di giocatori (Ibanez e Karsdorp soprattutto) che potrebbero garantire a Tiago Pinto quel cash che non ha mai avuto nelle ultime tre sessioni di mercato.

Allora ecco le nostre considerazioni. Partendo dai numeri che non dicono tutto, soprattutto d'estate, ma che non possono non essere un punto di partenza. La Roma fin qui, nelle prime tre settimane di lavoro, ha giocato cinque amichevoli. Ne ha vinte quattro (Boreale, Latina, Estrela Amadora, Farense), pareggiata la più impegnativa (Braga). Ha segnato 19 gol, ne ha incassati tre, nella casella infortuni ha inserito solo due nomi, Solbakken (muscolare) e Mancini (piccola frattura al naso).

Nel tabellino marcatori abbiamo letto il nome di 10 giocatori. I tre nuovi (Aouar, Ndicka., Kristensen) più uno (Liorente), hanno dato risposte che possono indurre all’ottimismo. In particolare il centrocampista francese sul quale solo i millantatori potevano dubitare: è un giocatore di qualità, ha colpi di categoria superiore, in testa un calcio importante, non ha paura nel provare giocate difficili.

Passiamo al gioco. Magari ci sbagliamo, ma l’impressione è che nella prossima stagione vedremo una Roma diversa con l'intenzione di provare a costruire più dal basso ma, soprattutto, con una velocità offensiva maggiore, sfruttandola capacità di inserimento di Pellegrini e Aouar, avendo come obiettivo quello di aumentare i gol. Che, poi, è la chiave per centrare quella Champions che manca da troppi anni.