"Devo fare mea culpa io per primo – spiega Di Francesco dopo l'1-1 col Sassuolo – ora sappiamo che per competere con le grandi ci manca qualcosa in determinazione. Questo pareggio dà fastidio, forse ci portiamo ancora qualcosa dietro dall’eliminazione di Coppa col Torino". Il risultato dell’Olimpico ha detto che fra quelle dello scudetto la Roma stava a disagio come un proletario in un salotto snob, scrive Fabrizio Bocca su "Repubblica". Se allarghiamo l’analisi al dicembre di campionato, la Roma si ritrova con un 3- 1 a una Spal terzultima e un miracoloso 1-0 al 94’ al Cagliari. Poi basta: poco gioco, per lo più accademico, rarefazione dei tiri in porta, Dzeko sparito, difesa che tiene meno.
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L’impossibile intesa fra Schick e Dzeko rispedisce la Roma in mezzo ai dubbi
I due si mescolano come l’acqua e l’olio. Particolarmente fuori posto pare il ceco, che fa semplicemente il centravanti spostato di dieci metri a destra
Intanto il Sassuolo di Iachini continua a mettere nel cappello punti preziosi. La partita è stata di una noia fastidiosa, il vuoto tra il fischio iniziale di Orsato, il gol di Pellegrini alla mezzora e il gol dell’ 1- 1 di Missiroli un’ora dopo. In mezzo se c’era una squadra che avrebbe meritato di più era proprio il Sassuolo. Che la Roma ha battuto virtualmente solo per i pochi minuti di tempo di cui l’arbitro ha avuto bisogno per due episodi di Var: un gol annullato a Dzeko per suo stesso fuorigioco, un altro di Florenzi per fuorigioco di Under. Interventi ineccepibili, ma comunque difficili da digerire per chi li subisce. "Le decisioni ci potevano stare. Ma che devo dire? A me il Var non piace" ha detto l’allenatore.
Per Di Francesco il problema principale è tenere insieme Dzeko e Schick. I due si mescolano come l’acqua e l’olio e particolarmente fuori posto pare Schick il quale ha tale adattabilità agli schemi da fare semplicemente il centravanti spostato di dieci metri a destra cercando evidentemente di far gol alla linea di fondo. Non ha preso quasi mai palla e quelle poche le ha sbagliate, tanto da costringere l’allenatore a sostituirlo dopo 4 minuti del secondo tempo. "Non riusciamo a fare più gol, ci vuole uno psicologo forte per capire questa cosa. Non è detto comunque che i due non possano giocare insieme – ha cercato di minimizzare Di Francesco – per Dzeko ora non gira benissimo, Schick l’ho sostituito perché era poco brillante. Ha troppa attenzione addosso, deve leggere e ascoltare ancor meno, fare il calciatore al 100%. Deve crescere, è un giocatore importante, ma avere anche la forza psicologica di affrontare un ambiente come questo".
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