Il filo che tiene appeso Paolo Berdini alla giunta guidata da Virginia Raggi si fa ogni giorno più sottile. L’ingegnere di sinistra ha ormai perso (probabilmente per sempre) la fiducia della sindaca. Resta il nodo del sostituto, scrivono Favale e D'Albergo su "Repubblica". Perché la prima cittadina non sarebbe intenzionata ad assumersi la responsabilità dell’Urbanistica. E dunque, le prossime ore saranno decisive per capire se c’è la possibilità di trovare un nuovo assessore che porti avanti i dossier di Berdini, dai piani di zona al nuovo Stadio della Roma. Sull’arena a Tor di Valle domani è previsto un nuovo incontro del tavolo tecnico. Poi toccherà ai “politici”, forse martedì, forse mercoledì che dovrebbero chiudere per poi passare alla scrittura degli atti che restano da fare prima della riapertura della conferenza dei servizi con la Regione Lazio, il 3 di marzo. Alla riunione politica, con tutta probabilità, Berdini non ci sarà. Non è detto che ci sia, però, già il nuovo assessore all’Urbanistica.
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La giunta fa paura: una raffica di no per il dopo Berdini
Il professor Cellammare ha rifiutato, così come non è interessata l'architetto Guendalina Salimei. Non sarà facile pescare nemmeno tra gli attivisti come Sanvitto, critico nei confronti del progetto stadio della Roma
I nomi finora vagliati o non sono adatti o preferiscono evitare di entrare in squadra. Anche per questo, per accelerare la ricerca, è stata coinvolta la maggioranza. «Su scelte così importanti serve condivisione», continua a ripetere Raggi in queste ore. Si fa incetta di curricula ma al momento non ci sono preferenze. Il professore Carlo Cellamare si è sfilato. Né è interessata Guendalina Salimei, architetto, autrice di un noto progetto di riqualificazione di Corviale.
Non sarà facile pescare nemmeno tra gli attivisti come Francesco Sanvitto, 73 anni, architetto, componente del tavolo urbanistica M5S, già molto critico con chi, all’interno della giunta, è intenzionato ad andare avanti con il progetto del nuovo stadio della Roma: «Noi del “tavolo” siamo molto arrabbiati», afferma. Alcune settimane fa quel “tavolo” ha presentato una bozza di delibera per annullare quella approvata ai tempi di Ignazio Marino che concede la “pubblica utilità” all’opera a Tor di Valle. «Prima anche Daniele Frongia era contrario. Poi cos’è successo? Io non posso fare l’assessore — conclude Sanvitto — Da una vita faccio la guerra a un certo tipo di interessi. Desidero campare con me stesso pacificamente».
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