Amici mai. Ma una volta archiviata la partita di stasera all’Allianz Stadium, Juventus e Roma torneranno a coltivare quel loro rapporto a due velocità, tra rivalità sportiva, antipatia e condivisione strategica. Perché in un mondo che vale 4 miliardi di fatturato annuo, più del campo conta la politica, scrive Matteo Pinci su "Repubblica". Juventus e Roma non si piacciono, ma gli interessi comuni le portano a far fronte comune condividendo i programmi. Insieme hanno costituito quel fronte anti-Lotito in Lega diventato il polo delle “grandi”, vicino a Sky, e che ha attratto l’Inter e il Napoli. L’unione ha prodotto la riforma dello statuto, vero trionfo della “opposizione” all’ancien régime. Per spezzare quest’asse, una longa manus avrebbe favorito lo sconto sostanziale della corte d’appello della Figc ad Agnelli sulla vicenda del bagarinaggio: mossa sbandierata come un proprio successo “politico” dal fronte-Lotito nell’ottica delle alleanze per l’elezione del futuro presidente della Federcalcio. Se sia l’origine di una nuova crepa tra Juve e Roma lo scopriremo presto, visto che a gennaio la confindustria del pallone dovrà votare la nuova governance. Intanto, nell’ultimo “successo” juventino – l’inserimento di parametri legati a biglietti e audience nella “riforma Lotti” sui criteri di ripartizione dei diritti tv – la firma della Roma non c’è.
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Juve-Roma oltre lo Stadium. Strategie comuni e mercato, un’alleanza sempre in bilico
Giallorossi e bianconeri non si piacciono, ma gli interessi comuni le portano a far fronte comune condividendo i programmi. Chi spera di vedere Pallotta e Agnelli pungersi sarcastici, aspetterà invano
Non sarebbe la prima volta che l’asse Roma-Torino va in crisi: 370 giorni fa, sempre allo Stadium, i vertici di Roma e Juventus si guardavano in cagnesco. A sciogliere il legame era stato l’endorsement di Agnelli alla coppia Tavecchio-Uva per l’elezione al vertice della Federcalcio. Che aveva rimesso in discussione l’allineamento delle due forze. Ma se la prima “alleanza” aveva partorito il trasferimento di Pjanic, la nuova armonia frutterà il passaggio dalla Roma alla Juve di Emerson Palmieri. Se ne è riparlato recentemente, costerà 20 milioni più bonus: subito o a giugno. Dipende da quando arriverà sulla scrivania di Marotta l’offerta giusta per Alex Sandro. Ma la Roma, che dovrà mettere a bilancio altri 40 milioni di plusvalenze, non vede l’ora di chiudere. Quando invece a gennaio scorso la Juve voleva Strootman, bastò il “no” della Roma a interrompere i discorsi: anche se in estate sarebbe bastato pagare la clausola. Discorso analogo per Pellegrini, che i bianconeri avevano trattato col Sassuolo, salvo sfilarsi di fronte alla volontà della Roma di riaverlo. E quando 15 mesi fa era stata la Juve a non voler cedere Asamoah ai giallorossi, nessuno da Trigoria aveva pensato di far leva sul giocatore.
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