Il 2017 che è appena iniziato costringerà Francesco Totti a scegliere se diventare grande oppure no. Continuare a fare il calciatore, oppure sedersi – materialmente – e accettare la scrivania che il contratto da dirigente già in tasca gli garantisce. È la prima volta che il capitano della Roma deve pensarci davvero, scrive Matteo Pinci su La Repubblica.
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Il bivio di Totti: entro due mesi la decisione
Sessanta giorni per capire se la sua storia con la Roma finirà il prossimo 28 maggio all’Olimpico contro il Genoa oppure proseguirà ancora un anno
Il capitano della Roma comincia a sentire i primi sintomi d’usura in un corpo bionico che da undici anni sopporta senza soffrirne una placca di metallo infilata nella tibia e ha superato la frattura del perone, un intervento al crociato e qualche centinaia di infortuni muscolari. Totti ha deciso di regalarsi del tempo: appuntamento a primavera, almeno altri due mesi prima di capire se la sua storia con la Roma finirà il prossimo 28 maggio all’Olimpico contro il Genoa oppure proseguirà ancora un anno.
Appuntamento con Pallotta (o il dg Baldissoni) non prima di marzo, quando la Roma si troverà a discutere con Spalletti per capire se il tecnico deciderà di rinnovare il contratto oppure cederà a qualche chiamata invadente da Premier e Serie A. Nell’agenda densissima del presidente comparirà a fine stagione pure l’appuntamento con De Rossi: vice capitano in scadenza come il capitano e il tecnico, tre colonne senza futuro (ancora). Pure lui deve scegliere: concedersi un esilio dorato negli Usa o discutere con il club un prolungamento per spalmare i 6 milioni annui di oggi su due annualità.
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