L'ultimo atto della gestione di Giancarlo Abete, il 1 agosto, sarà quello di chiedere i danni ai condannati, in secondo grado, di Calciopoli. Ne ha accennato lo stesso presidente Figc, ieri, in consiglio federale. "Non voglio lasciare questa incombenza a chi verrà dopo di me". Abete ha poi spiegato che si tratta di un atto dovuto: la Figc deve farlo, perché, maneggiando denaro pubblico (i 62 milioni che arrivano dal Coni), potrebbe andare incontro ad un provvedimento da parte della Corte dei Conti.
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E ora la Figc chiede i danni a Moggi, Della Valle e c.
Ci vorranno anni, visti i tempi della giustizia italiana. Potrebbe star fuori da questa citazione di Via Allegri, almeno per ora, Claudio Lotito in quanto ha fatto ricorso per Cassazione.
La Figc si costituirà quindi in sede civile, l'ammontare del danno sarà quantificato durante il dibattimento (la Corte dei Conti, anni fa, aveva quantificato un danno erariale di circa 100 milioni complessivi). La Figc sta studiando gli ultimi dettagli con il suo ufficio legale: c'è stato già il processo penale di secondo grado e la Federazione potrebbe chiedere i danni anche a chi nel frattempo è stato prescritto. I presupposti per esigere il danno da parte delle parti civili infatti sono due: che i soggetti a risarcimento siano stati condannati in primo grado e che il giudice di appello statuisca la "debenza" del danno (cioè chiarisca che il danno va risarcito).
In appello a Napoli sono stati condannati Luciano Moggi, Andrea e Diego Della Valle, Pierluigi Pairetto, Innocenzo Mazzini, Claudio Lotito, Massimo De Santis, Paolo Bergamo, eccetera. La Figc si era costituita già parte civile al maxiprocesso (penale) che si è tenuto a Napoli e ora si appresta a chiedere i danni a chi è stato condannato in sede civile. Ci vorranno anni, visti i tempi della giustizia italiana. Potrebbe star fuori da questa citazione di Via Allegri, almeno per ora, Claudio Lotito in quanto ha fatto ricorso per Cassazione. Va ricordato che le società calcistiche non sono state condannate ma solo i loro dirigenti. Calciopoli 2006 non si chiude mai...
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