(Il Romanista - V. Meta)Li ha guardati negli occhi uno per uno. Poi ha preso la parola, per dire poche semplici cose, perché il concetto fosse chiaro a tutti: «Ci restano quattro partite da vincere. Da vincere, non da giocare. Il campionato non è finito, da qui alla fine mi aspetto dodici punti». Voce, accento francese e parole di Rudi Garcia, che dopo la partita con la Fiorentina, esaurita l’ebbrezza per la qualificazione diretta alla fase a gironi della Champions League, ha radunato la squadra per chiarire – casomai ce ne fosse stato bisogno – che la stagione non è finita sabato scorso al Franchi. Perché, come dicono gli americani, non è finita finché non canta la cicciona, vale a dire, fino alla fine dell’opera. E l’opera della Roma e di tutta la Serie A ha ancora quattro scene da mandare in palcoscenico, il finale è molto probabile ma non ancora aritmeticamente certo e allora Garcia esige che la concentrazione resti altissima fino all’ultima giornata, per rispetto di quanto fatto finora oltre che per non lasciare niente di intentato. Altro che passerella.
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Tensione alta e maniere Rudi
(Il Romanista – V. Meta) Li ha guardati negli occhi uno per uno.
A cominciare dall’anticipo di venerdì contro il Milan, il tecnico si aspetta dalla sua squadra prestazioni all’altezza di quelle che nelle ultime settimane hanno raccolto applausi negli stadi di mezza Italia. Anche perché all’Olimpico si prevede il pubblico delle grandi occasioni (i ventimila biglietti venduti fino a ieri fanno pensare che il record stagionale di presenze sia destinato a cadere) e la Roma ha voglia di rispondere sul campo all’abbraccio dei suoi tifosi. La squadra è tornata ad allenarsi ieri mattina a Trigoria, al termine dei due giorni di riposo concessi da Garcia dopo la vittoria di Firenze che ha consegnato ai giallorossi l’aritmetica della qualificazione in Champions. Un’ora e mezza di allenamento in campo, dedicato per la maggior parte alle esercitazioni tattiche e ai tiri in porta. Hanno lavorato a parte Totti, Maicon e Romagnoli, ma nessuno dei tre sembra in dubbio per la partita di venerdì, in cui gli assenti saranno gli infortunati di lungo corso Balzaretti e Strootman più Benatia (che ieri ha svolto differenziato in campo e punta al rientro nella sfida con la Juve del 9 maggio), oltre a Mattia Destro, che contro il Milan sconterà la seconda delle tre giornate di squalifica comminategli con la prova tv. L’unidici titolare non dovrebbe essere molto diverso da quello del Franchi, con un ballottaggio in attacco, dove Florenzi e Ljajic si giocano una maglia accanto a Totti e Gervinho, e uno in difesa, dove Dodò resta favorito su Torosidis e Romagnoli per un posto sulla fascia sinistra.
DAJE KEVIN Intanto ad Amsterdam Strootman è stato sottoposto a una visita di controllo dal professor van Dijk, alla presenza del responsabile sanitario della Roma Colautti. «A distanza di 5 settimane dall’intervento chirurgico – si legge in una nota ufficiale della società -, il calciatore è in buone condizioni di salute e sta rispettando i tempi di recupero previsti».
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