(Il Romanista) - «Con Agostino ho vissuto la parte iniziale della sua carriera. Era un ragazzo introverso, dalla personalità complessa, ma molto buono». Questo il primo ricordo di Ago Di Bartolomei da parte di Francesco Rocca. Il Kawasaki della Roma spende spende belle parole per il capitano della Roma del secondo scudetto e all’Ansa dice: «A prescindere dalla conclusione drammatica della sua storia, ha avuto una grande carriera, fatta di successi e riconoscimenti, e per me è stato un compagno super corretto, sempre leale. Era una persona molto più matura rispetto all’età che aveva».
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Il ricordo, Rocca: “Era introverso ma buono”, Scarnecchia: “Un fratello maggiore”
(Il Romanista) – «Con Agostino ho vissuto la parte iniziale della sua carriera. Era un ragazzo introverso, dalla personalità complessa, ma molto buono».
Non solo Rocca, ecco il pensiero di Roberto Scarnecchia, uno che con Dibba si è trovato spesso fianco a fianco in campo: «Agostino è stato il compagno con cui in assoluto ho giocato di più in carriera visto che abbiamo condiviso il campo sia alla Roma sia il Milan. Me lo ricordo ragazzo, ma è una magra consolazione perchè un uomo del genere non meritava di andarsene via così presto. Non ha avuto nemmeno il tempo di farsi voler male dal mondo del calcio. A distanza di anni le domande sono ancora tante sul perchè di quel gesto, aveva un carattere molto introverso, ma era buono come il pane, sempre pronto ad aiutarti se necessario. Per me è stato un fratello maggiore, scherzavamo spesso insieme».
Poi tri i tanti aneddoti ne racconta uno: «Mi ricordo che mio padre mi regalò un orologio, un Rado di quelli col vetro sagomato, e Ago mi disse: “vediamo se davvero è infrangibile”. Lo colpì con un cucchiaio, rompendolo. Forse fu la prima volta che lo vidi ridere di gusto, ma subito dopo mi disse “tranquillo, te lo cambio io”. A 20 anni dalla sua scomparsa il ricordo è ancora forte, la sua è l’immagine di un uomo vero, di un capitano grandissimo e vincente».
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