rassegna stampa roma

Il nuovo Parnaso

(Il Romanista – C.Fotia) Il 2013, il terzo capodanno che ho l’onore di festeggiare come Direttore di questa testata, per il popolo romanista comincia sotto il migliore degli auspici, con l’annuncio della location del nuovo stadio fatto...

Redazione

(Il Romanista - C.Fotia) Il 2013, il terzo capodanno che ho l’onore di festeggiare come Direttore di questa testata, per il popolo romanista comincia sotto il migliore degli auspici, con l’annuncio della location del nuovo stadio fatto nel corso del tour americano che proietta ancor di più la Roma nel calcio internazionale.

La costruzione del nuovo stadio, dopo decenni di progetti non realizzati, non è solo il coronamento del sogno dei tifosi, ma la riprova, per chi avesse ancora dei dubbi, della serietà delle intenzioni della proprietà a stelle e strisce, che sta mantenendo tutti gli impegni presi: una squadra competitiva, una società moderna e efficiente ma che sta entrando sempre di più nel cuore dei tifosi, regalando loro un luogo dove custodire passione e memoria. Un luogo che, ha perfettamente ragione il nostro amico Paolo Cento, deve essere costruito, e siamo certi che sarà così, senza lasciare alcuno spazio a quella logica speculativa che altre Società invece celano dietro il paravento dello Stadio.

Roma e la Roma hanno bisogno di una costruzione compatibile con l’ambiente, che non riversi inutilmente cemento superfluo, che migliori la viabilità attorno alla location. Il primo augurio va naturalmente proprio ai lettori del Romanista e ai tifosi, che in questi due anni hanno saputo soffrire e aspettare quando tutto sembrava andare per il verso sbagliato, ed ora possono esultare, criticando le prestazioni quando c’è da criticare, ma sapendo che è cominciata una nuova era, che questa squadra comincia a essere una gioia per gli occhi. L’amalgama tra le idee sempre verdi di Zeman e un gruppo di campioni straordinari comincia a produrre i suoi frutti. Andando avanti così arriveremo in alto. Il secondo augurio va alla squadra perché, appunto, si renda che conto che finito il tempo della semina ora è giunto quello del raccolto. Che sia ottimo e abbondante. Il terzo va alla società perché continui sulla strada intrapresa, senza farsi condizionare dai giochi del potere politico e calcistico e continuando a perseguire l’idea di un calcio pulito, bello, leale.

Magari, ma lo diciamo molto sommessamente, alzando un po’ la voce nelle sedi opportune affinché siano risparmiate alla Roma quelle ingiustizie che già ci hanno penalizzato e non poco. Il quarto augurio va ai corvi e ai soloni incipriati affinché si mettano l’anima in pace e smettano di rodersi il fegato: questa Roma va avanti, non molla e non lascerà spazio ai loro meschini tentativi di rivincita. Quando cercheranno di salire sul carro dei vincitori stiano attenti a non sgomitare troppo: potrebbero farsi male. L’ultimo, ma non per ordine di importanza, va a noi: alla cooperativa e a chi la sta affiancando con intelligenza in una tenace opera di risanamento finanziario che sta dando i suo frutti; alla magnifica redazione (collaboratori compresi) che con enormi sacrifici ci consente di reggere il mare tempestoso di una crisi drammatica di tutta l’editoria. Abbiamo ancora molto da fare per dirci al sicuro ma siamo ancora qui. Tre anni fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo su questo, malgrado i tanti corvi che si sono dati e si danno da fare per abbatterci, "hic manebimus optime".

Finora siamo stati più forti di loro. Se voi lettori ci aiuterete comprando il giornale in edicola e abbonandovi, se troveremo imprenditori coraggiosi disposti a investire in un’ impresa risanata, se riusciremo a sviluppare forme di collaborazione già iniziate con la Roma, Il Romanista sarà uno dei protagonisti della nuova era che nel 2013 avrà un passaggio di svolta. Non si tratta di ipotesi astratte ma di cose concrete alle quali stiamo lavorando e delle quali i nostri lettori saranno debitamente informati quando si realizzeranno. Auguri, dunque, certi di ritrovarci qui anche per gli auguri per il 2014.