Niente stazione della metro e, soprattutto, niente ponte "bretella": sulla delibera approvata ieri dalla giunta Raggi a conferma dell’interesse pubblico sull’opera di Tor di Valle che, insieme all’odg approvato dall’Assemblea capitolina, andrà a comporre il fascicolo da consegnare il 3 aprile alla Conferenza dei servizi in chiusura il 5, mancano due opere pubbliche strategiche del piano varato nell’era Marino come scrive Arzilli su Il Corriere della Sera.
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Stadio, con la delibera di giunta spariscono bretella e stazione metro
Mancano due opere pubbliche rispetto al piano varato nell'era Marino
E, infatti, i connotati del nuovo piano di Tor di Valle corrispondono. Nel testo della delibera si conferma il taglio di oltre il 50% delle cubature del business park con l’eliminazione delle torri di Libeskind; "la massima accessibilità dell’area tramite il tpl su ferro e il potenziamento della ferrovia Roma-Lido, prevedendo in particolare un servizio minimo di 20.000 passeggeri l’ora sull’intera tratta, a cui vanno garantiti ulteriori 7.500 passeggeri l’ora sulla FL1 durante gli eventi sportivi (i passeggeri della FL1 potranno accedere all’area attraverso il ponte ciclo-pedonale che viene confermato)". Quindi si mette nero su bianco la necessità del "miglioramento dell’accessibilità carrabile, attraverso l’unificazione della Via Ostiense – Via del Mare nell’intero tratto urbano tra Grande Raccordo Anulare e Viale Marconi, il superamento delle condizioni di rischio idrogeologico con un intervento più esteso lungo il Fosso di Vallerano; e l’edificazione sostenibile di basso impatto ambientale e con elevati standard energetici attraverso l’adozione di materiali e tecnologie d’avanguardia". I cambiamenti saranno analizzati dalla Regione Lazio, l’Avvocatura deciderà il destino dell’attuale Conferenza dei servizi.
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