Nella Roma la differenza tra titolari e riserve è molto marcata. Basta scorrere i numeri per accorgersene: Totti (780), Vermaelen (596), Gerson (401), MarioRui (261) e Grenier (1) hanno totalizzato in stagione 2.039 minuti; Nainggolan da solo ne ha giocati 3.160. Oltre al belga c’è una serie di fedelissimi. Spalletti non rinuncia (quasi) mai a Dzeko (3.133), Strootman (2.999), Bruno Peres (2.931), Fazio (2.897) e Manolas (2.789). A questi bisogna aggiungere Szczesny, Salah, Ruediger, De Rossi, Emerson Palmieri ed il gioco è fatto. Di veri cambi ce ne sono pochi: Alisson (soltanto in Coppa Italia e in Europa League), Juan Jesus, Paredes, Perotti ed El Shaarawy sono gli unici che vengono utilizzati per far rifiatare i titolari. Troppo pochi per pensare di giocare in dieci giorni contro Inter, Lazio, Napoli e OlympiqueLione senza lasciare qualcosa per strada, come scrive Piacentini su Il Corriere della Sera.
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Roma, contro il Palermo arriva l’ora dei “desaparecidos”?
Nainggolan ha giocato molti più minuti rispetto a tutti quelli totalizzati da Totti, Vermaelen, Gerson, Rui e Grenier
Adesso ci sarà bisogno di due complicate rimonte nelle coppe e di uno sforzo supplementare in campionato perché il margine sul terzo posto è sceso a due punti. Per questo Spalletti aveva chiesto rinforzi a gennaio: la Roma, però, doveva fare i conti con il bilancio, per cui è arrivato il solo Grenier, dopo che Gerson aveva scombinato tutti i piani rifiutando il trasferimento al Lille e facendo saltare un incasso di 18 milioni di euro che potevano essere reinvestiti. Il brasiliano è sparito dai radar del tecnico, così come il belga Vermaelen, alle prese per gran parte della stagione con problemi fisici: dalla gara contro la Sampdoria (29 gennaio) ha totalizzato in campionato solo 18 minuti. Discorso diverso per MarioRui, che ha fatto più fatica del previsto a rientrare dall’infortunio e che si è trovato davanti la «rivelazione» Emerson Palmieri. Domani sera, contro il Palermo, potrebbe toccare al portoghese dare il cambio al brasiliano. E chissà che Spalletti, per tamponare la crisi che ha portato a quattro sconfitte nelle ultime cinque gare non decida di cambiare ancora una volta il modulo tornando con la difesa a quattro.
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