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Maestosa e rialzata, la Roma ha trovato casa

(Il Corriere della Sera – L. Valdiserri) – La Roma cerca la sua casa, il calcio italiano una nuova traccia da seguire, dopo lo Juventus Stadium. Ieri, in Campidoglio, alla presenza del sindaco Ignazio Marino e del presidente...

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(Il Corriere della Sera - L. Valdiserri) -La Roma cerca la sua casa, il calcio italiano una nuova traccia da seguire, dopo lo Juventus Stadium.

Ieri, in Campidoglio, alla presenza del sindaco Ignazio Marino e del presidente giallorosso James Pallotta, è stato presentato il progetto del nuovo stadio della Roma, previsto nell’area di Tor di Valle. I costi: 300 milioni solo per l’impiantistica sportiva, altri 700 per le infrastrutture. Le dimensioni: 52.500 posti, facilmente espandibili a 60.000 in occasione di partite internazionali. I tempi: la speranza è inaugurarlo nella stagione 2016-2017, ma una prima importante scadenza ci sarà entro 90 giorni, quando il Comune di Roma dovrà dare o meno l’o.k. al piano di fattibilità dell’impianto.

È lapalissiano che la costruzione dell’impianto, peraltro avversata dagli ambientalisti, stia particolarmente a cuore ai tifosi giallorossi. Rudi Garcia, con la consueta capacità di sintesi, lo ha descritto così: «Sarà la nostra nuova casa, di cui mi piace soprattutto il giardino al centro, sul quale dobbiamo continuare a scrivere la storia della Roma». È un’occasione, però, anche per altri club che vorranno provare la nuova legge sull’impiantistica sportiva, che riduce i tempi per le concessioni necessarie.

Il presidente Pallotta non ha dubbi: «Siamo ottimisti e abbiamo una posizione finanziaria molto solida. Tutto andrà a migliorare le strutture e la squadra, garantendo molti posti di lavoro, non solo per la sua costruzione ma anche dopo». Della parte finanziaria — prestiti bancari, fondi equity, collaborazione di grandi sponsor internazionali come Nike e Disney — si è occupato il gruppo Goldman Sachs.

Il sindaco Marino vuole correre: «A Pallotta lancio una sfida, vogliamo che Totti e gli altri possano giocare in questo stadio nella stagione 2016-2017». Il costruttore Luca Parnasi è pronto: «Quando il progetto verrà autorizzato si potranno portare le ruspe e le gru per iniziare i lavori. Si potrebbe partire entro la fine dell’anno». Il punto di arrivo 2016-2017 sembra abbastanza ottimistico, soprattutto perché l’area di Tor di Valle necessita di grandi migliorie sul piano della viabilità. I tempi di costruzione dello stadio possono essere rispettati, ma si può dire lo stesso della costruzione di una linea della metropolitana, uno svincolo autostradale oppure il potenziamento della linea ferroviaria?

Il sindaco Marino sa che la sua opera di controllo sarà vivisezionata da chi teme nuove cattedrali nel deserto, o peggio ancora cantieri aperti e mai portati a compimento. Così ha garantito: «Non si aprirà il nuovo stadio se prima non saranno completate tutte le opere infrastrutturali. Forse non si è capito, ma abbiamo voltato pagina. Vogliamo verificare gli aspetti che riguardano l’equilibrio economico e soprattutto quello che riguarda non solo i tifosi della Roma, ma anche i vantaggi che da questa opera potranno provenire in termini di mobilità urbana. La costruzione avverrà in un’area già urbanizzata, in linea con la nostra volontà di non occupare un nuovo terreno agricolo».

I dirigenti della Roma non solo garantiscono che non sarà speso un solo euro di denaro pubblico, ma anche che lo stadio sarà rispettoso dell’ambiente. Il progetto dell’architetto Dan Meis è bellissimo e concilia storia e innovazione. C’è una «struttura galleggiante» che ricorda la silhouette del Colosseo, legandosi così alla storia romana, ma ci sarà modernità nella totale copertura wi-fi, nella massima interazione possibile con i social network, nella possibilità di pagare tutto senza cash ma con una carta ricaricabile come avviene già all’Amsterdam Arena.

Calcio e business cercheranno di andare a braccetto. Previsto il mega-store dello sponsor tecnico della squadra (Nike), ristoranti e un’area famiglie made in Disney. Accanto ci saranno i campi di allenamento della prima squadra e gli uffici della società. Lo stadio sarà rialzato «per dargli un aspetto più maestoso», ha detto Meis, ma anche perché c’è il Tevere lì vicino, dicono gli scettici. Accanto a costosissimi box, il global Ceo Italo Zanzi ha promesso anche «prezzi ragionevoli» per i biglietti, garantendo una priorità per gli abbonati. Meglio ancora se sottoscriveranno tessere pluriennali, come verrà proposto a chi vuole legare il suo tifo alla squadra del cuore. La curva Sud (14.000 posti), cuore del tifo romanista, sarà «staccata» dal resto dello stadio per darle un senso di unicità, attaccata al campo di gioco e «ripida» stile stadio del Borussia Dortmund. La speranza è creare un fortino inespugnabile, il sogno è farci giocare la prima partita da Francesco Totti.