La Raggi presenta il nuovo assessore all'Urbanistica, Luca Montuori e conferma che l'avvocato Luca Lanzalone non sarà nello staff. Nonostante fosse stato chiamato dal segretario generale Pietro Paolo Mileti, sotto l'input di Grillo e Casaleggio, non sarà lui a sbrogliare la matassa sullo stadio della Roma per conto del Campidoglio. Ora, però, ci si chiede a quale prezzo sia stata pagata la sua consulenza che ha portato alla tanto sospirata quadra politica sul progetto di Tor di Valle.
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Lanzalone non entra nello staff di Montuori. E la parcella sulla consulenza diventa un caso
A darne la conferma è il sindaco di Roma. Nonostante l'input di Grillo e Casaleggio, l'avvocato non prenderà parte alla scioglimento del problema legato al progetto Tor di Valle
La questione, riporta il Corriere della Sera, non è affatto banale. Innanzitutto, perché relativa ad una delle grane che ha spaccato la città e lacerato internamente pure il M5S, adesso a trazione «morbida» con il duo Bergamo-Montuori, ma con ancora un gruppetto di consiglieri«berdiniani». Ma anche perché l'avvocato 48enne è già stato mattatore in un successo a Cinque Stelle, quello sul fronte Aamps a Livorno. Nell’occasione, è stato il delegato del sindaco grillino Filippo Nogarin e pure lì grazie all’imbeccata dei vertici nazionali del Movimento. E per la sua regia vincente sul concordato, l’avvocato della Lanzalone & Partners ha incontrato non pochi problemi per giustificare una parcella che secondo i revisori dell’azienda livornese dei rifiuti aveva profili di irregolarità in quanto spacchettata per non attivare il meccanismo della gara e ricorrere all’attribuzione diretta.
Tant'è che cifre e modalità di saldo finirono anche sui banchi del Tribunale di Firenze: un dossier di 60 pagine che allegava il sospetto di «elusione» della legge: 150 mila euro il totale del lavoro, ripartito in 90 mila euro per l’assistenza al concordato, 7 mila euro per l’assistenza penale più 34.500 euro come consulenza nel diritto al lavoro. Il ricorso dei revisori, la scorsa settimana, è stato giudicato inammissibile dai giudici fiorentini, ma in un anno di lavoro a Livorno le polemiche sull’ingaggio di Luca Lanzalone si sono accavallate. Poi, la vittoria politica ha spazzato tutto via. In Campidoglio la questione è ancora aperta. Ad oggi non c’è traccia di documento che inquadri il suo ruolo. Il chiarimento potrebbe arrivare oggi stesso.
(A.Arzilli)
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