La Juventus scopre che c’è un futuro anche senza Dybala, il giocatore di maggior talento che Allegri spedisce in panchina senza troppi complimenti per la terza volta di fila in campionato. I bianconeri superano la Roma 1-0, chiudendo bene il dicembre degli scontri diretti: 7 punti in 3 partite. La vittoria di misura contro Di Francesco consente alla Juve di arrivare a un solo punto dal Napoli. Ma in questo Allegri tiene di più alla compattezza ritrovata, alla solidità di squadra, alla condizione che cresce, scrive Bocci su "Il Corriere della Sera". I bianconeri sono quasi sempre padroni della situazione anche se hanno il torto grave di non chiudere la partita, ritrovandosi a rischiare e a soffrire nel finale. Tutto perché Higuain sbaglia per due volte nel secondo tempo il possibile 2-0. Errori non da Pipita. La Roma non li sfrutta. Nel finale garibaldino, in controtendenza rispetto a una partita giocata con poco coraggio, ha due grandi opportunità favorite da altrettante disattenzioni difensive bianconere: Florenzi colpisce la traversa, mentre Schick, lanciato a rete 4’ oltre il 90’, si fa stregare dall’uscita imperiosa di Szczesny. La Roma perde ancora a Torino. Otto volte su 8 allo Stadium. Una mazzata sulle ambizioni scudetto.
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La Juve è d’acciaio. Si dimentica di Dybala e abbatte la Roma
Allegri si gode gli ex giallorossi, tutti decisivi: Benatia segna il gol, Szczesny lo conserva e Pjanic guida con maestria il gioco
La Juve invece ritrova le antiche certezze. Allegri ora dovrà trovare il modo di rilanciare Dybala, un talento così non può restare fuori a lungo. E intanto si gode la Juve dall’animo romanista. Gli ex sono decisivi: Benatia segna il gol, Szczesny lo conserva e Pjanic (traversa nel finale) guida con maestria il gioco. La Juve, 8 partite senza subire gol, è d’acciaio. La Roma è quella migliore, dopo l’esasperato turnover in Coppa Italia contro il Torino. Ma l’avvio è incerto e stentato, la manovra rattrappita, l’atteggiamento troppo prudente. La squadra di Di Francesco si sveglia nel finale del primo tempo come lo farà nel secondo. Ma non basta per portare a casa neppure un pareggio su un campo stregato. Serve uno scatto in avanti, soprattutto di personalità dentro uno stadio stregato.
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