Riuscirà James Pallotta, uomo di buona volontà, a convincere tutti - compresa una bella fetta di tifosi giallorossi - che le sue parole dopo Juve-Roma erano una spinta per inseguire lo scudetto e non lo scivolone di chi non conosce la storia calcistica italiana? O, peggio ancora, una mancanza di aiuto e rispetto verso Francesco Totti?
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I veleni di Juve-Roma, Pallotta divide i tifosi
Mentre Malagò elogia il comportamento di Pallotta nel post partita, Buffon cita Kennedy e bolla le polemiche avanzate dalla Roma come scuse.
La questione è delicata, tanto che sui social media e nelle radio private si è aperto un «fronte interno», con una netta divisione tra tifosi molto critici («Non ha difeso il capitano dagli attacchi di Nedved e Marotta»; «Con lui siamo diventati i servitori della Juve») e altri che hanno apprezzato il tentativo di chiudere la vicenda per concentrarsi sul campionato.
Tra chi ha elogiato il presidente bostoniano c’è Giovanni Malagò, presidente del Coni che non ha mai nascosto le sue simpatie giallorosse: «Ho letto le dichiarazioni di Pallotta: applausi sotto tutti i punti di vista. È stata una lezione di stile, anche se qualcuno si aspettava che reagisse in un altro modo. Dico da sempre che siamo un Paese con una scarsissima cultura sportiva e, non essendoci questa base, tutti si sentono legittimati a pensare male, a sospettare, a pensare a congiure e comportamenti scorretti. E questo è il risultato».
È proprio vero: gli strascichi di Juventus-Roma non finiscono mai. L’ultima polemica riguarda un’intervista che Gianluigi Buffon ha rilasciato sul sito ufficiale della Carrarese, la squadra di Lega Pro di cui è proprietario. Domanda: ha un ultimo messaggio da rivolgere al mondo della Carrarese Calcio: società, squadra, staff tecnico e tifosi? Risposta: «Mi pare illuminante una frase di Kennedy: “Gli uomini vincenti trovano sempre una strada, i perdenti una scusa”. Si attaglia alla vita di tutti i giorni e allo sport. Così anche i pareggi delle partite in cui siamo stati raggiunti al fotofinish non devono dare adito a scusanti o alibi come farebbero i mediocri, ma, al contrario, dobbiamo rimboccarci le maniche perché solo non scoraggiandosi e con la giusta determinazione si raggiungono risultati e obiettivi, anche i più impensabili». L’intervista è stata postata il 7 ottobre, ma non si sa quando è stata concessa. Inutile dire che per molti tifosi romanisti è l’ennesima provocazione. Potrà convincerli Pallotta che lo scudetto non è già stato assegnato e che non è inutile continuare a lottare?
In attesa della risposta, il presidente ha parlato a BBC Radio a margine del convegno Leaders in Football: «Strootman? Non è in vendita. Ho già detto ai giornali inglesi che stanno sprecando carta. È ovvio, siamo uomini d’affari e ascoltiamo sempre le offerte allettanti. È il lato commerciale e siamo obbligati a farlo. La nostra opinione è: vogliamo costruire una grande squadra, non fare un sacco di soldi. Il nostro obiettivo è la stabilità su tutta la linea».
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