Chissà se nell’accoglierlo a Trigoria, Paulo Fonseca gli ha "rinfacciato" quel miracoloso salvataggio sulla linea di porta, a tempo scaduto, che di fatto eliminò il suo Shakhtar Donetsk dagli ottavi di Champions League nell’anno della cavalcata giallorossa fino alla semifinale contro il Liverpool. Di certo c’è che due giorni fa Bruno Peres ha sostenuto le visite mediche e ieri è tornato ad allenarsi con la squadra giallorossa, scrive Gianluca Piacentini sul "Corriere della Sera".
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Bruno Peres alla Roma, a volte ritornano
In gruppo con la benedizione di Petrachi: "Tutti meritano una seconda possibilità"
Reduce da una doppia esperienza fallimentare al Sao Paulo e al Recife, dove negli ultimi 18 mesi ha giocato appena 20 partite, il brasiliano è sembrato in buone condizioni fisiche, merito del lavoro con un preparatore svolto nelle scorse settimane. Alcuni tifosi, però, non hanno gradito il suo ritorno e hanno manifestato il proprio dissenso soprattutto sui social network. Peres, soprattutto a causa di alcuni comportamenti extra calcistici discutibili nella sua prima esperienza romanista, è diventato un simbolo delle operazioni sbagliate degli ultimi anni da parte della società, che nel 2016 lo prese per 14 milioni di euro, tra prestito, riscatto e bonus, proprio dal Torino di Petrachi.
Il d.s. e Fonseca, però, sembrano orientati a dargli fiducia. "Sa giocare a calcio - le parole del dirigente al sito della società - ma deve ritrovare fame e umiltà che forse ultimamente aveva perso. La mia idea condivisa con Paulo è di dargli una seconda possibilità, perché a tutti si concede nella vita, deve ritrovarsi come uomo. A Torino si è visto il vero Bruno Peres, io so come ha fatto a rendere e lui ne è consapevole: gli daremo una chance, ma la prima volta che sbaglia andrà a casa".
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