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Pagelle di fine stagione: Nainggolan, techno che spacca. Totti come Gandhi. Dzeko e Iturbe: pacchi sospetti

Francesco Balzani

Nemmeno Ovidio o Kafka avrebbero immaginato una Metamorfosi così: dal Diakitè visto nelle prime giornate al Koulibaly del girone di ritorno. Il buon Antonio da Berlino, già cresciuto nel fisico, ha messo tanti centimetri di esperienza e carattere e - nonostante qualche limite di impostazione - oggi difficilmente lascerebbe il posto da titolare. In pochi lo avrebbero detto. Ha conquistato la nazionale (quella tedesca, mica spicci) e la fiducia di Spalletti che lo ha impiegato più di tutti fatta eccezione di Nainggolan. Lui ha ripagato con tanto impegno, qualche goffagine di troppo e un finale in crescendo. Pure 2 gol, contro Milan e Chievo. Altro piatto profumato sul mercato, chiudete la finestra!

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