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Udinese, la gaffe di Pozzo: “Mercato? Non prendo mica giocatori tra i profughi…”

La frase espressa dal patron dei friulani durante la presentazione alla stampa del nuovo tecnico Colantuono

Redazione

"Gli obiettivi vanno centrati, non enunciati. Cercheremo di esprimere un buon calcio e di accontentare i tifosi. La promessa che voglio fare è quella che lavoreremo sodo e la voglia non mancherà mai. Poi nel calcio spesso tutto si basa sugli episodi, ma se avremo voglia di lavorare, alla lunga i risultati arriveranno". Parole di Stefano Colantuono, il nuovo allenatore presentato oggi nella sala stampa dello stadio Friuli.

LA GAFFE DI POZZO — Alla presentazione del tecnico, con il d.s. Cristiano Giarretta, e il presidente Franco Soldati, c'era anche il patron Gianpaolo Pozzo, che ha parlato di mercato: "L'anno scorso abbiamo preso alcuni giocatori da campionati diversi, dove avevano avuto un rendimento nettamente superiore a quello visto a Udine. Il campionato italiano è atipico, le difese non danno spazio. Serve quindi un periodo di adattamento. Noi non andiamo a prendere tra i profughi che arrivano qui, sono tutti giocatori che hanno un buon curriculum ma che a volte deludono le aspettative, altre esplodono. È vero che il rendimento della squadra non è stato all'altezza, ma aspetterei un altro anno prima di giudicare quello che è stato un anno di transizione. Giocare in mezzo alle gru non è il massimo".

TOTÒColantuono ha affrontato più temi, compreso il possibile rapporto con Di Natale, che a breve annuncerà la volontà di onorare l’ultimo anno di contratto con l’Udinese. "Con Totò non ho ancora parlato, lo farò sicuramente nei prossimi giorni. Di Natale l'anno scorso ha fatto 14 gol ed è un punto di riferimento. È chiaro che un ragazzo di 38 anni ha esigenze diverse rispetto a un giovane e io mi metterò a disposizione per cercare di fare le cose per bene, ma non possiamo fare previsioni sul suo utilizzo. E poi non so cosa ha deciso Totò per il suo futuro". Poi, ecco il retroscena. "Nel 2007 avevo sposato il progetto Udinese, ma per alcuni motivi non concretizzammo e andai a Palermo. Ho sempre saputo della stima del presidente e quando quest’anno c’è stata quest’occasione non ci ho pensato un attimo".

IL CASO Colantuono ha parlato anche del suo coinvolgimento nella vicenda calcioscommesse: “Sono stato indagato per cose di cui sono assolutamente e totalmente estraneo. E’ una vicenda assurda a cui non sai nemmeno come reagire. Lo sa il mio avvocato e il dottor Di Martino. Sono stato tirato dentro per una chat in cui in realtà il mio nome non viene mai fatto. Ma è una cosa assurda, e sono convinto che anche se ci dovesse essere una richiesta di rinvio a giudizio, a giudizio non ci andremo mai. Volevo spiegare questo perché voglio negare con forza ogni mio coinvolgimento in questa cosa illogica. Non nascondo nulla, ho fatto parlare anche la proprietà col mio avvocato”.