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Tifosi Feyenoord, Viminale attende relazione

Sono almeno 4 le "falle" nel sistema. La più evidente riguarda la vendita degli alcolici: perchè le centinaia di bottiglie di birra scagliate contro i poliziotti non sono state certo comprate in Olanda

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L'ordinanza che vietava la vendita di alcolici emessa con gli hooligans olandesi già a Roma, la mancanza di un'attività preventiva per evitare che gli abusivi facessero affari d'oro, l'assenza di un piano per canalizzare e tenere sotto controllo i tifosi più violenti prima di scortarli allo stadio, lo scambio d'informazioni con i colleghi olandesi che non ha funzionato: lo scempio compiuto dai supporter del Feyenoord in pieno centro di Roma ha responsabilità a più livelli. Perché se si esclude l'ovvio, vale a dire le colpe dei circa 500 tifosi ubriachi che hanno danneggiato monumenti, utilizzato le strade del centro come bagni pubblici e ingaggiato una guerriglia con le forze dell'ordine (e che sono i principali responsabili di quanto accaduto), è evidente che più di qualcosa nella macchina della sicurezza non ha funzionato. E ora al Viminale si attende una relazione dettagliata dell'accaduto e si analizzano le problematiche legate all'ordine pubblico in una città come Roma. Con il questore e il prefetto pubblicamente accusati dal sindaco Marino e la politica che già chiede le dimissioni di Alfano, al ministero si vuole capire bene perché sia andata così, prima che le scene di oggi possano ripetersi alla prossima partita. Sono almeno 4 le "falle"nel sistema.

La più evidente riguarda la vendita degli alcolici: perché le centinaia di bottiglie di birra scagliate contro i poliziotti non sono state certo comprate in Olanda. Il provvedimento è stato emesso soltanto nella giornata di ieri, quando i tifosi del Feyenoord erano già a Roma. Il prefetto Giuseppe Pecoraro l'ha firmato dopo aver ricevuto una nota dal questore, sempre ieri, in cui si sottolineava la necessità di emettere il divieto in considerazione «delle gravi turbative per l'ordine e la sicurezza pubblica che potrebbero essere causate dall'abuso del consumo di alcolici cui una parte della tifoseria olandese è avvezza». Perché sia la nota della questura sia l'ordinanza di Pecoraro sono partite ieri? Non si poteva anticipare di 24 ore, evitando così che i tifosi già nella capitale dalla mattina facessero acquisti nei supermercati?

Ma non solo: decine di commercianti e testimoni hanno raccontato che a Campo de Fiori, con i locali chiusi, c'erano diverse abusivi che vendevano birre agli olandesi. Perché non è stato previsto un servizio di controllo, soprattutto nelle zone centrali dove era facilmente intuibile che i tifosi olandesi passassero la serata?. Perché nessuno li ha fermati? L'altro aspetto del mancato funzionamento della macchina della sicurezza, riguarda il monitoraggio della fascia più violenta dei tifosi prima del trasferimento allo stadio. O, per dirla meglio, l'assenza di un piano per gestire questi tifosi prima di caricarli sui pullman diretti all'Olimpico. L'errore - se c'è stato - non è stato fatto in piazza di Spagna, dove caricare pesantemente i tifosi avrebbe significato molto probabilmente provocare danni maggiori, ma prima. Ed è altrettanto evidente, non essendo la prima volta che questi episodi si ripetono con i tifosi stranieri, che va rivista la gestione dell'ordine pubblico in una città come Roma, che ha un centro storico di inestimabile valore e che non può essere lasciato alla mercé di hooligans ubriachi. A questo aspetto è strettamente connesso l'altra falla nel sistema, che non riguarda la gestione della piazza ma il livello informativo. Perché delle due, l'una: o i nostri apparati di sicurezza hanno avuto dai colleghi olandesi la segnalazione che chi sarebbe venuto a Roma non era proprio un tifoso modello, ma allora avrebbero dovuto forse pianificare in maniera diversa l'accoglienza degli ultrà, oppure, la polizia olandese ha comunicato poco e male.