Il giorno dopo la devastazione da parte dei tifosi del Feyenoord nel centro di Roma, è scontro aperto tra il questore della Capitale, Nicolò D'Angelo, ed il sindaco Ignazio Marino, mentre il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, è pronto a chiedere un daspo europeo per i tifosi violenti. Contemporaneamente il titolare del Viminale invierà 500 militari in più nella Capitale, come più volte richiesto proprio da Marino che oggi ha invitato il ministro Alfano a «fare le sue valutazioni e dare un giudizio sull'esistenza o meno di protocolli efficaci di sicurezza nella nostra città». Ma il questore Nicolò D'Angelo non ci sta: «rigetto le accuse del sindaco, io e i miei uomini ci mettiamo la faccia, le forze dell'ordine hanno operato bene tutelando le persone e mantenendo l'ordine pubblico». Intanto, dopo i 28 arresti degli ultimi due giorni, si muove anche la procura che ha aperto un'inchiesta e procederà per il reato di devastazione. Nelle prossime ore sul tavolo dei magistrati arriveranno anche le nuove informative di polizia e carabinieri, comprese le 10 ore di filmati prodotte dalla Scientifica.
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Scontro questore-Marino. Alfano annuncia un daspo europeo per i violenti
Il questore Nicolò D'Angelo «Polizia ha agito bene», intanto il Viminale invia 500 militari a Roma. Ieri sera sventato un agguato ad alcuni tifosi del Feyenoord, si temono ritorsioni per la partita di ritorno
Una maxinchiesta è stata aperta anche a Rotterdam. «Stiamo già lavorando alla raccolta delle prove», fanno sapere dall'Olanda. «Orrore per la devastazione» è stato espresso anche dal sindaco di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb, che ha inviato una lettera a Marino nella quale offre la collaborazione della sua amministrazione «per rintracciare individui che abbiano commesso illeciti». Stessa presa di posizione anche da parte dell'ambasciata olandese in Italia che «farà di tutto per aiutare l'Italia a individuare i colpevoli in modo che possano risarcire i danni». E proprio tra una settimana, giovedì prossimo, i riflettori saranno tutti puntati su Rotterdam per la gara di ritorno, durante la quale non si escludono ritorsioni da parte dei tifosi della Roma in trasferta. Ieri sera, infatti, 40 di loro stavano preparando un agguato contro i tifosi olandesi, con spranghe e bastoni. A sventarlo è stata la polizia che ha sequestrato le armi e bloccato gli ultras giallorossi. E altri 600 romanisti erano pronti ad unirsi a questo drappello di violenti. «Dimostriamo che siamo persone civili ed educate - l'appello del sindaco Marino -. Non buttiamo neanche una cicca di sigaretta su un marciapiede olandese e compriamo un biglietto per i musei per andare ad ammirare le loro opere».
Ma sul fronte sicurezza la polemica stenta a placarsi, tanto da costringere il questore Nicolò D'Angelo ad indire una conferenza stampa per spiegare, ora dopo ora, come ha funzionato il piano sicurezza e rispedire al mittente le accuse di inadeguatezza. «Rifarei le stesse cose - ha detto più volte D'Angelo - Preferisco i disordini ai morti, abbiamo evitato il peggio. A piazza di Spagna c'eravamo dalla mattina. Abbiamo prima allontanato alcune migliaia di tifosi e poi abbiamo agito. Un intervento massiccio a quell'ora, quando la metropolitana era invasa da turisti e i bimbi stavano uscendo dagli asili, avrebbe acceso una miccia spaventosa. Abbiamo evitato la strage». Il questore mostra i video delle operazioni di polizia, spiega che «dalla polizia olandese ci sono arrivate informazioni frammentarie». «Ci avevano detto che lo zoccolo duro dei tifosi, prima 200 e poi 600, sarebbe arrivato da Bruxelles ma che non erano in grado di identificarli», ha detto D'Angelo scandendo lentamente una per una le parole «per evitare fraintendimenti», ha spiegato. E a chi ne chiede le dimissioni ha detto: «Se qualcuno pensa che io abbia operato male, io sono qua»
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