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Napoli, allarme San Paolo. A rischio l’ok di FIGC e UEFA per la prossima stagione

Ora quello che serve al Napoli calcio è la convenzione perché deve comunicare agli organi competenti della Figc dove gli azzurri giocheranno la prossima stagione agonistica. E il club deve dare indicazione soprattutto alla Uefa per la...

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Ora quello che serve al Napoli calcio è la convenzione perché deve comunicare agli organi competenti della Figc dove gli azzurri giocheranno la prossima stagione agonistica. E il club deve dare indicazione soprattutto alla Uefa per la partecipazione alle manifestazioni internazionali. Senza una nuova convenzione che comprenda anche la prossima stagione il Napoli è -in linea teorica-senza casa sportiva. Higuain e compagni potrebbero non avere uno stadio dove esibirsi. Fare una convenzione a lungo termine, per la problematica del dissesto è difficile se non impossibile. L’ipotesi più probabile potrebbe essere quella di una proroga della convenzione in essere senza assumere altri impegni,se non quello dell’utilizzo dello stadio da parte degli azzurri. Una proroga per un anno o fino a quando non sarà chiarita la questione dissesto. Va da sè che questa soluzione congelerebbe, e per molto tempo ancora, ogni proget-to che riguarda il restauro e il rilancio della struttura di Fuorigrotta. Così come paradossalmente la questione della Corte dei conti potrebbe accelerare un accordo che da tre anni non si riesce a trovare.

Proprio perché la magistratura contabile esige chiarezza nel bilancio dello stadio occorre chiudere prestissimo la partita. In linea teorica se non si riuscisse a fare la convenzione il Napoli calcio potrebbe avere di volta in volta il permesso di giocare al San Paolo, uno scenario che nessuno si augura. la società vive programmando i propri impegni non ipotecando il futuro alla giornata. Ecco perché non è da escludere che questa volta De Laurentiis davvero possa sentire le sirene di chi lo invita a costruire uno stadio ex novo su terreni fuori dalla città, a Caserta, ad Afragola, a Marano e ovunque gli diano la possibilità di avere le mani libere. Paradosso per paradosso l’anno scorso il Napoli aveva lo stadio e non l’agibilità. Oggi c’è l’agibilità e non la certezza di sfruttarla.

I numeri del contenzioso:

CREDITI DEL COMUNE

3.806.235

Convenzione per l’uso del San Paolo

(4,5% degli incassi delle partite)

LAVORI E SERVIZI ANTICIPATI DALLA S.S.C. NAPOLI

1.787.514*

(di cui 1.621.170 per l’installazione nel 2007 dei tornelli contestati)

*Oltre Iva

IL SEQUESTRO DELLA CORTE DEI CONTI

5.000.000 bloccati sui conti correnti della SSC Napoli

Questo è quanto si legge sull'edizione odierna del quotidiano partenopeo 'Il Mattino'.