news calcio

Grassani: “Se il Parma smettesse di giocare potrebbe aprirsi una guerra tutti contro tutti”

L'avvocato Mattia Grassani è intervenuto a Radio Anch'io Sport: "Le iniziative giuridiche e legali potrebbero essere infinite e si creerebbe una disparità fra chi ha già giocato contro il Parma e chi ci deve ancora giocare"

finconsadmin

Uno scenario catastrofico conseguirà al fallimento del Parma; gli abbonati, "secondo le ordinarie regole del codice civile, maturano un diritto. Stessa cosa per chi contrae un abbonamento TV, per cui il network è attaccabile dall'abbonato e si rifa sulla società sportiva, che nel caso del Parma è in condizione pre-fallimentare". A parlare è l'esperto di diritto sportivo Mattia Grassani, intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Anch'Io Sport, programma di RadioUno.

In base alle premesse sopra dette, Grassani ha auspicato "che ci sia una presa di coscienza che consenta almeno di giocarle queste partite altrimenti le conseguenze, le iniziative giuridiche e legali potrebbero essere infinite, si potrebbe aprire una guerra tutti contro tutti". Un conflitto su più piani: non solo legale, ma anche sportivo. "Se il Parma smettesse di giocare, i risultati fino ad ora accumulati sul campo sarebbero buoni e tutte le partite successive sarebbero perse a tavolino e si creerebbe una disparità fra chi ci ha giocato e chi ci deve giocare".

"Credo che questa situazione rappresenti il dramma più profondo e scandaloso degli ultimi 20 anni - ha aggiunto l'avvocato - nemmeno il fallimento della Fiorentina di Cecchi Gori o del Napoli o del Perugia hanno presentato contorni così sconvolgenti e violativi di plurimi diritti".