Il governo scende nei campi sportivi indossando la Legge di Stabilita'. Gli interventi in attesa di approvazione sono due e nessuno favorevole al mondo dello sport e, in particolare, del calcio. Il primo riguarda il fisco: ogni compravendita di giocatori sara' infatti tassata del 15%. Il secondo tocca gli stadi: verra' consentita ristrutturazione degli attuali o la costruzione di nuovi. Senza pero' ampliamenti edilizi come avevano chiesto le societa' allo scopo di ampliare le fonti di reddito.
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Governo in campo con la Legge Stabilità: tassa del 15% sulle compravendite
Il governo scende nei campi sportivi indossando la Legge di Stabilita’. Gli interventi in attesa di approvazione sono due e nessuno favorevole al mondo dello sport e, in particolare, del calcio.
Contro il divieto ha gia' protestato il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta secondo il quale l'emendamento peggiora la legislazione esistente. Scontento anche il Presidente della Lazio Claudio Lotito la cui azienda si occupa proprio di costruzioni. Per quanto riguarda il fisco e' passato in commissione Bilancio della Camera l'emendamento firmato dagli esponenti del Partito Democratico Antonio Castricone e Stefania Covello. Prevede che agenti e mediatori versino una percentuale del 15% dopo aver concluso un acquisto e anche dopo aver rinnovato un contratto. L'obiettivo e' quello di far emergere utili spesso nascosti allo scopo d'incrementare il gettito fiscale. L'intervento si applichera' non solo ai calciatori, ma a tutti gli sportivi tesserati in altre discipline (dal rugby al basket alla pallavolo), delle societa' sportive professionistiche. Il 15% dei compensi ai procuratori, in pratica, sarebbe considerato come una parte extra dello stipendio complessivo del calciatore e quindi sottoposto a tassazione.
Attenzione, pero', da quel 15% potra' essere sottratta la somma che il calciatore ha pagato al suo agente per la trattativa. Con questa norma, hanno spiegato i due esponenti del Pd, diminuira' inoltre il numero dei contenziosi fiscali che solitamente sorgono tra gli atleti professionisti e l'amministrazione finanziaria. Oggi tra i procuratori italiani piu' pagati figurano l' italo-olandese Mino Raiola (che gestisce Balotelli, Ibrahimovic e Paul Pogba), Tullio Tinti (che rappresenta Andrea Pirlo) e Giuseppe Bozzo (procuratore di Alberto Gilardino e di Federico Marchetti). Da parte sua l'associazione calciatori accoglie con prudenza la novita'. "Non e' molto chiara, ma questo emendamento pare vada comunque a risolvere una situazione su cui noi lavoravamo da tempo: almeno si sa come andranno regolati i compensi". "Potrebbe essere una soluzione ai nostri problemi per regolare i rapporti tra giocatori, agenti e club - spiega Umberto Calcagno, vicepresidente dell'Aic - noi sapevamo che era allo studio un emendamento. Si era lavorato sotto traccia in passato su accertamenti: se e' cosi' ora abbiamo una certezza sulla ripartizione dei costi, ovvero che il 15% e' a carico del calciatore". Vale, comunque, la pena ricordare che in Francia un'esperienza simile si e' rivelata fallimentare. In Ligue 1 si e' arrivati allo scontro fino alla minaccia di sciopero di Ibrahimovic e soci. Anche in Italia, a prescindere dal caso Maradona, i rapporti fra il pallone e il fisco non sono dei migliori.
Sei mesi fa la Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni nelle sedi di 41 club di A, B e serie minori, tra cui Napoli, Juventus, Lazio, Roma, Inter e Milan, per verificare eventuali irregolarita'. Pesante l'accusa: associazione a delinquere finalizzata all'evasione e al riciclaggio. Nel mirino i contratti relativi alle compravendite e al rinnovo dei contratti. Proprio nel tentativo di far pace e' attesa, nei prossimi giorni, una circolare dell'Agenzia delle Entrate che dovrebbe fare chiarezza su alcuni punti controversi come, per esempio, gli ammortamenti dei diritti pluriennali dei giocatori. Il sistema del calcio professionistico tricolore, d'altro canto, tra contributi fiscali e previdenziali versa gia' ogni anno oltre 900 milioni di euro (di cui oltre 200 milioni di Iva e 40 di Irap, oltre a ritenute per 550 milioni), che diventano 1,1 miliardi se si aggiunge il gettito delle scommesse sportive. (ITALPRESS)
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