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Figc, Gravina: “Riforma dei campionati è necessaria”

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Redazione

"C'era un po' di scetticismo per l'inizio del campionato - ha spiegato Gabriele Gravina, il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, intervistato da Radio Anch'io lo Sport su Radio Rai -, visto il caldo e la scarsa preparazione, ma è stato spazzato via e la Serie A è partita nelle migliori condizioni possibili. Penso si possa ripetere anche nella prossima stagione, in attesa delle proposte, visto che ci sarà poi l'Europeo in Germania".

Cosa può offrire il calcio italiano quest'anno?

"Stiamo riscoprendo la voglia di calcio, ne avevamo tanta e la dimostrazione è che tanta gente sta andando allo stadio. Le società sanno di dover offrire un prodotto divertente e questa è una condizione importantissima. Tutto si sta delineando, a livello di classifica ci saranno tre blocchi e questo genera interesse".

A che punto è la riforma dei campionati?

"La mia scelta del proporre l'assemblea è un richiamo al senso di responsabilità, entro l'11 ottobre verrà convocata e tutte le componenti dovranno prendere coscienza della necessità di cambiamento. Il gioco del calcio ce lo richiede, ora abbiamo recuperato energie e presto procederemo. L'obiettivo è quello di togliere quel blocco sul diritto di veto".

Non sarebbe meglio far chiudere il mercato prima dell'inizio del campionato?

"Questo tema è vecchio e altera l'equilibrio all'interno della stabilità del calcio. Non dobbiamo comunque dimenticare che facciamo parte di un sistema internazionale e bloccarlo prima degli altri penalizzerebbe i nostri club".

Cosa pensa dei giovani in Serie A?

"Le prime giornate non sono state positive, ne abbiamo visti veramente pochi. Poi il 67% dei calciatori sono stranieri e questo non è un buon segno. Ci sono però alcuni club che riescono a valorizzare i nostri talenti, che non manca, e alcuni sono appetibili anche all'estero. Devo dire comunque che alcuni giovani stranieri arrivati in Serie A hanno dimostrato grandi qualità. Dobbiamo pensare poi anche alla lista dei 25, quella attuale non sta dando frutti, dovremo metterci mano".

Pensa che Mancini continuerà a sperimentare?

"Questo lo lascio decidere a Roberto, dobbiamo comunque dare stabilità, il mister ha le idee chiare e ci sarà un mix tra uno zoccolo duro e altri volti nuovi".

La diminuzione del numero di squadre in A potrebbe influire sulla Nazionale?

"Non ha grande impatto sulla Nazionale. Il problema della riduzione è legato ai grandi impegni internazionali dei nostri club. Dal 12 ottobre cercheremo la giusta quadra e l'equilibrio che cerchiamo".