Le votazioni sono iniziate. Tra poco la Figc avrà un nuovo presidente che succederà a Giancarlo Abete. I due candidati alla presidenza della Federazione hanno fatto i rispettivi discorsi.
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Elezioni Figc, Albertini: “Offro una scelta diversa”, Tavecchio: “Garantisco lo sviluppo del calcio italiano”
Sono iniziate le votazioni per il nuovo presidente della Federazione. Prima del voto i due candidati hanno parlato all'assemblea elettiva composta da 274 delegati
"Voglio dare la possibilità di fare una scelta diversa". Così Demetrio Albertini, candidato alla presidenza della Figc, nel suo discorso all'assemblea elettiva in corso all'hotel Hilton di Fiumicino. "Non ho mai fatto una corsa sui numeri, non è un partita contro qualcuno, ma voglio dare la possibilità di una scelta differente. Ho messo a disposizione la mia esperienza con senso di responsabilità. Voglio essere l'alternativa, dopo otto anni da dirigente sportivo e tanti sui campi. Non mi sento un calciatore, colui che pensa a se stesso, ma un giocatore di calcio che si mette a disposizione della squadra per il raggiungimento degli obiettivi".
Queste invece le parole di Carlo Tavecchio. "E' fisiologico che, nelle competizioni elettorali, i toni si inaspriscano e si dicano cose che non si pensano. Spero di non aver offeso nessuno. Il mio programma è ormai noto ed è stato pubblicato in più occasioni, anche ufficialmente, sebbene abbia avuto l'impressione che non tutti l'abbiano letto. Solo l'unità delle Leghe, da cui nasce la mia candidatura, può garantire lo sviluppo del calcio italiano, ma serve il contributo delle componenti tecniche e degli arbitri. L'unità si raggiunge e si mantiene attraverso reciproche concessioni, senza compromessi. La mia è una candidatura di servizio. L'unità delle Leghe deve andare al di là della scelta di un nome da votare. Facciamo un passo indietro per farne due avanti tutti insieme. Nulla e' possibile se non si lavora insieme, non esistono uomini della provvidenza. Il calcio ha bisogno di andare avanti tutti nella stessa direzione. Senza corporativismo, ne' associazionismo. L'unita' delle Leghe e' un valore per l'intero sistema, non una minaccia di un gruppo contro un altro gruppo".
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