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Coronavirus, Conte annuncia il nuovo decreto: “Italia zona protetta, vietati gli spostamenti”

Ufficiali le nuove misure per contenere il contagio: dopo il nord del Paese, limitazioni anche nel resto della nazione

Redazione

L'Italia è in ginocchio per il coronavirus. E il Governo mette in atto nuovi provvedimenti d'urgenza, allargando la zona rossa a tutta l'Italia con l'obiettivo di stoppare il contagio. L'annuncio arriva direttamente in una conferenza stampa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

"Abbiamo adottato una nuova decisione come Governo: siamo consapevoli di quanto sia difficile cambiare le abitudini, io stesso lo sto sperimentando, ho la massima comprensione per tutti gli italiani. Capisco le famiglie, i giovani, ma tempo non ce n'è. Stiamo avendo una crescita importante dei contagi e delle persone ricoverate e delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora, dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell'Italia e parlo dei nostri cari, dei nostri genitori e nonni. Ci riusciremo solo se tutti ci adatteremo a queste norme più stringenti. Ho deciso col Governo di adottare misure più forti per contenere il più possibile l'avanzata del coronavirus e tutelare la salute di tutti i cittadini, il nostro obiettivo primario. Se la salute pubblica è un bene messo a repentaglio, siamo costretti a imporre sacrifici per gli altri interessi. Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con "io resto a casa". Non ci sarà una zona rossa, una zona uno e una zona due, ci sarà l'Italia zona protetta. Saranno da evitare su tutto il territorio gli spostamenti, a meno che non siano per comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità o motivi di salute. Aggiungiamo anche un divieto degli assembramenti all'aperto e in locali aperti al pubblico. Non possiamo permetterci occasioni di contagio. Sono consapevole della responsabilità e della gravità nell'adottare queste regole per tutta la penisola, ma devo proteggere tutti noi e soprattutto le persone più fragili. Garantiamo la sanità a tutti, è la caratteristica del nostro sistema di civiltà. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia".

Sullo sport: "Non c'è motivo di proseguire le manifestazioni sportive, anche i tifosi devono prenderne atto. Non consentiremo neanche l'uso delle palestre". 

Sulle scuole:"Sospensione dell'attività didattica di tutte le scuole di ordine e grado - università comprese - fino al 3 aprile".

Manca solo l'ufficialità allo stop a ogni competizione fino al 3 aprile come preannunciato dalla decisione del Coni nella riunione straordinaria andata in scena oggi pomeriggio. Discorso diverso per le coppe, che seguiranno le indicazioni dell'Uefa: Siviglia-Roma si giocherà a porte chiuse, il ritorno in Italia ora diventa un rebus.