news calcio

Coronavirus, Casasco: “La salute dei calciatori è garantita”

LaPresse

Il presidente della Federazione Medico Sportiva italiana: "C’è una azione di monitoraggio dei medici sociali della Serie A, c’è un monitoraggio di buona prassi doppiamente garantito rispetto a quella dei cittadini normali"

Redazione

Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportiva italiana, ha voluto rassicurare tutti gli atleti e i giocatori della Serie A sul possibile contagio del Coronavirus. Queste le sue parole riportate da Adnkronos:

La salute dei calciatori e degli atleti oggi è doppiamente garantita rispetto a quella dei cittadini normali. Oltre al fatto che lo sport colpisce la trasmissibilità, c’è una azione di monitoraggio dei medici sociali, parlo soprattutto della Serie A, c’è un monitoraggio di buona prassi e controllo che mettono a garanzia teoricamente il giocatore 2 volte, sia per l’età che per la prevenzione che i sistemi creati danno. Lo sportivo si trova nella condizione uguale agli altri con una doppia protezione. Poi ovviamente non è immune perché vive nella società civile ma non si contagia durante la partita ma più facilmente con un evento fortuito come camminare per la strada. La Lega di Serie A, di cui sono consigliere indipendente con delega alla salute, si è sempre molto occupata della salute dei calciatori anche a livello di consiglio di amministrazione. La Lega ancor prima ma anche nel consiglio direttivo, si è posta il problema della salute dei calciatori. Oggi l’Istituto superiore di sanità dice che l’età media della mortalità è di 81 anni e i 2/3 dei soggetti deceduti avevano una o più patologie. Noi abbiamo un basso rischio di letalità, in particolare nello sport dove sono più giovani, e un alto rischio di contagio: dobbiamo intervenire sull’interruzione della linea di contagio attraverso tutta una serie di interventi e portare il rapporto di 1 contro 2.6 di oggi a 1.1 e questo avviene attraverso le buone prassi, attraverso un sistema di igiene e di controllo degli ambienti di lavoro e degli spogliatoi, ed è quanto i medici sportivi hanno fatto per lo sport”.