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Calcio, Petkovic: “Sono un gentiluomo perchè non ho risposto alle ‘coltellate’ da parte della Lazio”

Vladimir Petkovic torna a parlare. E dopo oltre due mesi trascorsi (quasi) in silenzio, l’ex tecnico della Lazio lo fa ripercorrendo i momenti che hanno portato al suo licenziamento per «giusta causa», deciso dalla società di Lotito per...

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Vladimir Petkovictorna a parlare. E dopo oltre due mesi trascorsi (quasi) in silenzio, l'ex tecnico della Lazio lo fa ripercorrendo i momenti che hanno portato al suo licenziamento per «giusta causa», deciso dalla società di Lotito per la «cessazione del vincolo fiduciario che costituisce elemento essenziale del rapporto di lavoro».Tradotto: l'aver negato, secondo la Lazio, di aver trovato un accordo con la federazione svizzera per allenare la nazionale elvetica dal prossimo primo luglio (alla scadenza del suo contratto con la società capitolina).

«Ho sofferto come professionista e come uomo», dice l'allenatore di Sarajevo nel corso di un'intervista esclusiva a Dribbling, in onda domani su Raidue. Un'intervista rilasciata a Bologna dove ha sede lo studio del suo avvocato, Paco D'Onofrio. Ma la sua visita dalla Svizzera (dove risiede) non era mirata soltanto a fare chiarezza in tv. Ma, soprattutto, in tribunale. I suoi legali, infatti, hanno ottenuto nei giorni scorsi il nullaosta della Figc a procedere dinanzi al Giudice del Lavoro, senza violare così la clausola compromissoria poichè il licenziamento della Lazio ha di fatto spostato il contenzioso nell'ambito della giustizia ordinaria. Sul tavolo 'ballanò discreti soldi ma, soprattutto, l'onorabilità del bosniaco che non ci sta a chiudere la sua storia biancoceleste, culminata con la vittoria della Coppa Italia contro la Roma, con una motivazione del genere.

Entro due settimane, quindi, i suoi avvocati impugneranno il licenziamento e presenteranno la propria richiesta di risarcimento: circa 600mila per il mancato pagamento dello stipendio in essere fino a giugno e poco meno per i danni morali e d'immagine che ritiene di aver subito. «È grandissima l'amarezza che ho provato- rileva Petkovic, ferito dalle tante »bruttezze« nei suoi confronti -, per fortuna ho avuto l'appoggio di tanta gente e anche di colleghi importanti che mi hanno fatto capire che sono stato un gentiluomo perchè non ho restituito le coltellate che invece ho ricevuto».Anche se i ricorsi di questo tipo hanno tempi più celeri, la querelle dovrebbe non concludersi prima di un anno.

(ANSA)