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Under: “Un orgoglio stare alla Roma, possiamo tornare in semifinale. Totti mi chiama bomber”

LaPresse

Il turco si racconta: "Vogliamo i quarti di Champions, spero di poterla vincere un giorno. Quando ho visto Totti per la prima volta era molto nervoso"

Redazione

Dopo un'annata a due facce, la sua prima con la maglia della Roma, Cengiz Under sta proseguendo la sua crescita, alla ricerca soprattutto di continuità di prestazioni e di gol. Il turco è attualmente ai box per infortunio, ma è pronto per tornare anche in vista degli impegni europei dei giallorossi. L'ex Basaksehir si è raccontato in un'intervista al sito ufficiale dell'Uefa: "Siamo arrivati agli ottavi di Champions e giocheremo contro il Porto martedì. Sarà una partita difficile e faremo il nostro meglio per vincere. Spero che riusciremo a batterli e uguagliare, o anche superare, il traguardo che abbiamo raggiunto lo scorso anno. Vogliamo arrivare ai quarti di finale, abbiamo dimostrato che possiamo farlo raggiungendo la semifinale lo scorso anno ed eliminando il Barcellona. Possiamo fare lo stesso quest'anno".

Under parla poi del suo rapporto con la Champions: "Giocarci è un sogno per ogni calciatore. Da bambino, potevo guardare solo i primi tempi delle partite che in Turchia facevano vedere alle 21.45. Dovevo andare a letto prima del secondo tempo. La partita più memorabile per me è stata la finale del 2005 tra Liverpool e Milan che è finita 3-3 andando poi ai rigori. E' stata una grandissima partita che si è giocata a Istanbul". Il turco ripercorre il suo arrivo alla Roma: "Prima di venire qui ero in ritiro con il Basaksehir in Slovenia e stavo aspettando notizie dal mio agente durante la notte, non sono riuscito a dormire senza averlo prima sentito. Dovevo tornare a Istanbul la mattina seguente per fare le valigie e volare a Roma. Ero molto nervoso, uno dei miei sogni più grandi era giocare in una delle squadre più forti d'Europa e potevo trasformare tutto questo in realtà firmando per la Roma".

Quindi l'inizio dell'avventura giallorossa: "Quando sono arrivato all'inizio, la squadra era in tour negli Stati Uniti e io sono rimasto a Roma perché non avevo il visto. Stavo per fare il mio primo allenamento e Monchi mi ha chiesto di andare nello spogliatoio. Quando sono arrivato c'era Francesco Totti e io mi sentivo molto nervoso. Abbiamo fatto una foto e quando sono tornato a casa ho pubblicato la foto sui social. È l'idolo di ogni calciatore, e anche il mio. Mi sarebbe piaciuto giocarci insieme. È uno di quei giocatori che i tifosi vogliono vedere quando vanno allo stadio. Totti è sempre parte della squadra, è una grande cosa vederlo. Mi parla sempre e ha un ottimo rapporto con tutti. Sorride quando mi vede e mi chiama bomber. È molto bello".

E l'inizio del campionato: "All'inizio in Serie A ho dovuto lottare. Dopo i primi 6 mesi, ho cominciato a capire la lingua un po' di più ma ancora non è il massimo. Quando sono arrivato all'inizio non capivo quello che il mister diceva. Doveva venire da me e mostrarmi quello che voleva da me. Questo mi ha permesso di cominciare lentamente a capire il sistema della squadra. Dovevo fare sempre quello che lui mi mostrava. E continuo a giocare come lui vuole che io faccia". Sul futuro: "Mi sento molto orgoglioso di essere in uno dei club più grandi d'Europa. Ho la Turchia intera al mio fianco e continuerò a fare bene con il loro supporto costante. Ora ho 21 anni, sono felice di essere arrivato in semifinale al mio primo anno di Champions League. Sono ancora giovane e credo che conquistaremo grandi cose nel futuro, spero di essere un giorno in grado di sollevare la Champions League".