Per omaggiare l'ex presidente della Roma Franco Sensi, che il 29 luglio scorso avrebbe compiuto 90 anni, l'emittente televisiva Roma TV ha mandato in onda lo speciale Franco Sensi - La Roma, una vita sullo storico presidente del terzo scudetto giallorosso venuto a mancare nel 2008.
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Totti: “Franco Sensi era sempre presente con la squadra, mi auguro di trovare altre persone così”
"Lo ringrazierò sempre per quello che ha fatto. Lui ha dato tutto quello che poteva dare. Ha sempre ribadito al mondo intero che mi reputava l'unico figlio maschio, questo mi ha gratificato, era un rapporto vero, di stima, che andava oltre ogni...
Ecco tutte le dichiarazioni di chi ha voluto ricordarlo:
Luciano Spalletti: "Mi ricorderò sempre al primo impatto i suoi grandi occhi profondi. Assorbiva questo entusiasmo e l'amore per i colori dal popolo giallorosso e se ne faceva carico per restituire gioie. Attraverso questo amore era forzatamente il primo tifoso, era colui che trasferiva alla squadra, che portava in campo, che restituiva tutte queste belle cose che la Roma è. Amava agire, prendeva decisioni, era una cosa fondamentale. La Coppa Italia? Sapevamo cosa potesse dire ricevere un qualsiasi trofeo. Aveva questa qualità di dare valore affettivo al legame professionale, quando gli portammo la coppa in tribuna fu una sensazione bellissima, ha ricevuto questo dono come fosse un nuovo figlio che arrivava in famiglia. Gli brillavano gli occhi di felicità, è stato un momento emozionante, sognato da parte mia, sapevo quanto ci tenesse".
Francesco Totti: "Lo ringrazierò per sempre. La Roma la viveva come fosse un giocatore, era sempre presente con la squadra e la società, ha dato tutto quello che poteva dare. Le accuse al sistema? Non ha peli sulla lingua, ha sempre detto quello che pensava, in quel momento è successo quello che è successo. Alla fine i fatti gli hanno dato ragione. Ci ha sempre messo la faccia, ha sempre fatto il massimo. Fortunatamente siamo riusciti a ottenere una delle cose più importanti in carriera, la vittoria dello scudetto. Ogni attimo dopo il 17 giugno era felicità, amore, passione, tutto quello che aveva messo, accumulato in tutti quegli anni da presidente. Ha sempre ribadito al mondo intero che mi reputava l'unico figlio maschio, questo mi ha gratificato, era un rapporto vero, di stima, che andava oltre ogni confine. Uno dei momenti che ricordo, che mi ha toccato molto, è la vittoria della Coppa Italia. Scendemmo con la Coppa, ci aspettava sotto all'aereo, era commosso, non riusciva a riconoscere i giocatori. Lo ringrazio per quello che ha fatto, il rapporto e la stima reciproca, l'amore per me e per la Roma. Per me è un ricordo, mi auguro di trovare altre persone così".
Marco Delvecchio: "Il presidente Sensi era molto romanista. Si vedeva da come teneva la squadra, da come curava ogni particolare, da quanto si arrabbiava dopo le sconfitte. Al presidente piaceva che ognuno gli dicesse quello che pensava e ribatteva colpo su colpo. Voleva l'ultima parola, giustamente. L'atteggiamento verso le istituzioni richiedeva massima lealtà, alla luce dei fatti non aveva tutti i torti. L'anno dello scudetto, il presidente aveva tante aspettative. L'ha vissuto con la voglia di arrivare fino i nfondo e con la paura di non farcela e il nervosismo del fatto che potesse andare male. Un susseguirsi di stati d'animo. Il giorno in cui è stato più felice è stato quello dello scudetto. Vincere a Roma fa festeggiare per i tre mesi successivi. Il rapporto tra Sensi e Totti era un rapporto padre-figlio, lo ha visto crescere e consolidarsi, diventando il campione che è. È stato un presidente che ha dato tanto alla Roma, tutti gli sono riconoscenti, ci sarebbe piaciuto che fosse ancora qui per vedere un altro scudetto e festeggiare".
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