Antonio Tempestilli, ex dirigente della Roma e nuovo responsabile del settore giovanile della Reggina, è stato presentato in conferenza stampa allo stadio Granillo. Ecco le sue parole - con polemica - sull'addio al club giallorosso.
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Tempestilli polemico con la Roma: “Sono rimasto male, ma io non ho scheletri nell’armadio” – VIDEO
L'ex dirigente giallorosso ora alla Reggina: "Ci sono modi e modi di terminare un rapporto, io posso guardare tutti senza abbassare lo sguardo"
Come si è lasciato con la Roma?
Metà della mia vita l’ho trascorso lì dando tutto me stesso, forse ho dato di più alla Roma che alla mia famiglia. Nella vita tutto ha inizio e una fine. Ci sono modi e maniere per terminare un rapporto. Mi hanno mandato via in malo modo. Quando due persone non hanno la stessa visione, ci si saluta e ci si ringrazia e dopo 33 anni non ho ricevuto questo dal club e questa è la cosa che mi ha dato più fastidio e che mi ha amareggiato. La gente esterna può pensare di tutto, che io sia stato mandato via, che io abbia rubato, che abbia fatto chissà che cosa. Tutto ciò non è avvenuto. Non ho nessuno scheletro dentro l’armadio e posso guardare in faccia tutti senza abbassare lo sguardo. Questo mi rende forte. Al presidente Gallo ho detto che vengo e se mi dice qualcosa che non va bene me ne vado via. Non devo fare carriera, ho 60 anni, non voglio arricchirmi, voglio dare il mio contributo, sperando ci siano le condizioni per farlo. Massimo rispetto, ma dev'essere reciproco.
Cosa trova alla Reggina?
Il centro sportivo è invidiabile. C’è rammarico: questa società ha tirato fuori Perrotta, Cozza, Missiroli. Qui bisogna ricominciare a riseminare e riallacciare i rapporti con le società dilettantistiche. Noi ci chiamiamo Reggina e dobbiamo attirare i calciatori giovani più forti che possono essere utili a questo club. Sarebbe bellissimo vedere un reggino portare la fascia. La storia di Totti sarebbe un sogno qui.
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