Tra gli aspetti più delicati da sistemare, c'è ovviamente quello societario. Poche squadre al mondo possono "vantare" un organigramma snello come quello della Roma a cui manca un CEO, un direttore tecnico e un direttore generale. In città spesso si dice che quando ci sono "troppi galli a canta' non se fa mai giorno", ma rispondendo per le rime di potrebbe dire che se "il gatto non c'è (o è in America) i topi ballano". E il gatto a Trigoria da troppo tempo è uno solo, di cui non si conosce la voce e che troppo spesso è lontano da casa. Dan non si vede nella Capitale dallo scorso 18 settembre (giorno dell'esonero di De Rossi) e allo stadio da esattamente un anno. L'ultima volta è stata il 17 marzo 2024 contro il Sassuolo. Inoltre, da tempo alla Roma manca un'ossatura chiara, con persone competenti e che ricoprono i giusti ruoli all'interno della società. Una struttura che consenta al club di non dover ripartire ogni volta da zero ma che permetta invece, di portare avanti progetti strutturali a prescindere dai risultati stagionali. Perché si sa, a volte ti può andare bene, a volte male. Ma è la programmazione, l'ambizione e la presenza di una società forte a fare la differenza. I risultati arrivano in campo ma per raggiungerli c'è bisogno di una Roma forte, anche e soprattutto fuori dal terreno di gioco.
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