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Di Francesco: “Alcuni giocatori vanno bastonati e tutelati. Basta alti e bassi” – AUDIO – FOTO – VIDEO

LaPresse

Le parole del tecnico alla vigilia del match di Champions League contro il Cska Mosca: "Dobbiamo ricostruire la mentalità ritrovando cattiveria e continuità"

Redazione

Il brutto k.o. con la Spal va subito dimenticato: domani sera alle 21 la Roma scenderà sul campo dell'Olimpico per sfidare il CSKA Mosca nella terza giornata del Gruppo G di Champions League. Alla vigilia del match, il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco è intervenuto in conferenza stampa dalla sala Champions di Trigoria per rispondere alle domande dei cronisti. Al suo fianco il difensore Federico Fazio.

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Come si sta preparando la squadra a questo appuntamento? Anche in riferimento alle sue parole dopo la partita con la Spal non gli era piaciuta la preparazione e l’approccio durante la settimana precedente a quell’evento. Può essere un po’ più esplicito su questo argomento?

Esplicito no, perché prima di tutto sono cose molto interne e riservate. Dico solo che le partite e l’approccio alla gara non si preparano nelle ultime due ore. Certe situazioni magari non mi erano piaciute, anche se l’approccio iniziale alla gara per me è stato ottimo dal punto di vista della voglia di fare la partita da parte della squadra. Magari siamo mancati nell’ultimo passaggio e nell’andarla a chiudere, alla lunga e nel secondo tempo abbiamo perso un po’ il filo logico della preparazione della gara e non mi è piaciuta. Per quanto riguarda l’allenamento di ieri, si sono allenati principalmente quelli che non hanno giocato. Più che altro adesso serve ricostruire a livello mentale determinate cose, più che lavorare fisicamente su una partita che deve essere preparata dopo 24 ore.

In generale come si spiega gli alti e bassi di questo inizio di stagione?

Questa è la cosa che mi tormenta più di tutte. Il fatto di ritrovare un assetto e una situazione di positività anche nel sistema di gioco, cercando di dare maggiore continuità a quello che stiamo facendo. Ti ritrovi con un secondo tempo che dal mio punto di vista è stato deludente per la reazione. Spesso usciamo troppo facilmente dalla partita nelle difficoltà, invece per crescere, maturare e migliorare questa squadra deve avere la forza di dare continuità a quello che fa anche nei momenti di difficoltà e non perdere il filo conduttore, che poi ci riporta a riprendere le partite o per lo meno anche ad andarle a vincere. Al di là di tutti i discorsi che si fanno, con la Spal avevamo le potenzialità, avevamo dimostrato di essere superiori per gran parte del primo tempo. In quei casi bisogna approfittarne, perché alla prima situazione di difficoltà com’è successo col calcio di rigore, siamo andati sotto e non siamo stati più in grado di riprenderla.

Quali sono le condizioni di Kolarov, De Rossi e Schick?

Penso di poterli recuperare tutti e 3, anche se il responso definitivo, in particolar modo su De Rossi e Kolarov, lo avrò oggi dopo la rifinitura. Dopo l’allenamento mi daranno delle risposte importanti: se dovesse essere a posto saranno tutti e due della partita. Per quanto riguarda Schick ha avuto un piccolo problema di infiammazione muscolare, ieri si è allenato con la squadra ancora con un piccolo fastidio, ma penso che sarà a disposizione.

Qual è l’atmosfera all’interno dello spogliatoio? Come vi sentite? Ed in particolare: come sta Dzeko, anche da un punto di vista dell’umore?

Per quanto riguarda l’umore, non possiamo essere felici dopo una sconfitta in casa con la Spal, questa è una risposta troppo facile in questo senso. Posso solo dire che abbiamo una grande fortuna: quella di poter giocare una partita importantissima domani per cercare di ritornare a vincere e fare qualcosa di importante, perché è fondamentale. Non c’è tempo di stare a fare troppe chiacchiere dietro. Dobbiamo ritrovare noi stessi, rimettere in campo quella determinazione e cattiveria mostrata nell’ultimo periodo, tranne in quest’ultima gara. Dzeko? Deve essere uno dei nostri protagonisti, quindi dovremo esser bravi a trascinare il pubblico di cui avremo un grandissimo bisogno domani. Perché al di là se saranno 30/35/40/50mila, questa squadra ha bisogno dell’affetto e del sostegno del pubblico. Poi è normale che dovremo essere bravi noi a trascinarli con la prestazione e gli atteggiamenti giusti.

Il 4-2-3-1 ritiene che sia il modulo ideale per questa fase della stagione o, per caratteristiche dei singoli, è il modulo ideale per tutta la stagione della Roma?

Ne può dare un altro, visto che vi piace parlare di numeri? Qualcuno ha detto che l’altro giorno durante la partita ho cambiato 3-4 sistemi di gioco… Credo che l’abbia fatto principalmente per smuovere prima di tutto qualcosa, perché il 4-2-3-1 e il 4-3-3, quando si gioca a calcio, se guardate anche la partita dell’Inter di ieri, è un sistema di gioco dinamico ed in movimento, ed ha la capacità di formare sempre dei triangoli che siano difensivi o offensivi, con caratteristiche dei giocatori differenti. È normale che in questo momento ritengo più opportuno continuare con questo sistema di gioco, per cercare di sfruttare al meglio le caratteristiche di alcuni giocatori che hanno anche del carisma e della personalità in più per affrontare determinate gare. Quindi continueremo con questo sistema di gioco, al di là degli interpreti. A volte ci puoi mettere anche un attaccante o un esterno offensivo dietro la punta, il che non cambia totalmente il modo di giocare, cambiano le caratteristiche del calciatore che tu metti dietro l’attaccante. A volte quando io metto un attaccante dietro dite che io passo al 4-2-4, io lo faccio al massimo quando metto un attaccante vicino a Edin Dzeko che abbia le caratteristiche di Edin Dzeko che è una prima punta. Altrimenti, se volete parlare di sistema di gioco, anche se metti un attaccante rimane sempre 4-2-3-1, perché sugli esterni giocano sempre due giocatori che nel 4-2-3-1 facevano il 3 ed erano due attaccanti. Questo per farvi capire quando parlate di numeri cosa significa e dove voglio arrivare io.

Sotto la sua gestione la Roma è andata in svantaggio 20 volte, e soltanto in 3 casi è riuscita a rimontare la partita. Lei si è dato una spiegazione del perché la Roma ha questa difficoltà nel ribaltare le gare?

Sì, è un dato che fa riflettere e fa pensare. Non può essere solo una casualità, sono caratteristiche sulle quali dobbiamo lavorare e cercare di migliorare, ed in primis anche l’allenatore ci deve lavorare. Ma andare a fare un ragionamento su questo…non è che si parte col presupposto di andare sotto. Questa è una cosa che effettivamente mi dà un po’ noia e mi dispiace, bisogna cercare di migliorarla, questo è verissimo ed è quello che dicevo prima: la capacità di non perdere il filo conduttore o quello che andiamo a ricercare durante la gara, anche quando si va sotto.

Secondo lei questa è una squadra che ha un piccolo difetto di personalità, di carattere, magari anche di leadership?

Le analisi sono tante. È ovvio che bisogna cercare di far crescere la squadra anche in questo senso, perché si può migliorare sia in personalità che in leadership e si deve cercare di stimolare i propri calciatori, anche i più giovani. Come dice giustamente Federico (Fazio ndr), quando si parla di fase difensiva non è che difendono in 4 giocatori, si difende in 11 e giustamente bisogna esser bravi a lavorare tutti quanti insieme. Per quanto riguarda questo, delle carenze abbiamo dimostrato di averle e cercheremo di tirargliele fuori il più possibile. In primis devo essere io a cercare di trovare i punti chiave. L’altro giorno si scriveva che avevo ripreso, oggi l’abbiamo ripersi di nuovo. Questo è un po’ quello che manca a noi in generale e alla mia squadra: l’equilibrio delle prestazioni e del mondo di stare in campo in generale. A volte ci ha fatto perdere quei gol in più che pesano in determinati risultati e che si evincono dai numeri che sono evidenti. È palese il fatto che questa fase noi la dobbiamo migliorare, perché bene o male di gol ne abbiamo fatti, lì invece bisogna crescere ancora tanto.

I giovani vanno inseriti gradualmente, forse con la Spal ce n’erano troppi, ma era forse un motivo dettato dalle assenze importanti. Questa scelta che è dettata anche dai giocatori che ha a disposizione dopo il mercato, la porta a mettere in campo dei giocatori che forse in altre situazioni avrebbero bisogno di più tempo per essere inseriti in una squadra?

È vero, sono tutte osservazioni che vengono dopo le sconfitte. Quando non fai giocare Luca Pellegrini, e fai giocare Kolarov e magari va male, ti dicono: ‘perché non hai fatto giocare Luca Pellegrini che è forte?’ poi Coric non si sa dove stia ed è una meteora. Non fai giocare Kluivert e gioca El Shaarawy, magari El Shaarawy va male e ti dicono: ‘e perché non ha giocato Kluivert?’. Tutto si lega ad un discorso di risultati. Il fatto di aver messo a volte anche tanti giovani insieme dentro al campo è legato anche a scelte dettate da situazioni di infortuni o ad avere poche scelte in panchina come attaccanti. L’ho detto già in conferenza: se tu non hai Schick e Perotti a disposizione, hai portato in panchina Cangiano che è un giocatore della primavera molto interessante, hai questi ragazzi che hanno caratteristiche offensive come Coric o Pastore o altri, cerchi di andare a riprendere la partita. Coric entra sul 2-0, se tu sei sotto di 2 gol devi cercare di andare a rimediare una gara in cui devi cercare di dare qualità maggiore alla squadra, cercando di sostituire quelli che in quel momento lì o sono stanchi o non sono arrivati, quindi hai bisogno di creare freschezza. Kluivert entra perché è anche un attaccante. Quando è entrato a Torino era una mossa indovinata, l’altro giorno non lo è stata. Torniamo a fare sempre un miscuglio di discorsi e di cose dove tutti hanno ragione, ma alla fine per me tutti possono anche aver torto in quello che si dice. In questo momento abbiamo una squadra? E vanno rinforzati. Vanno anche bastonati, tutelati. Questa è la mia squadra, questa è la Roma, e dobbiamo essere bravi, io in primis, nel cercare di a valorizzarli. Ma non è che adesso appena si perde una partita possono diventare tutte meteore, sono tutti scarsi o si parla di dieci allenatori. Questo è quello che abbiamo qua in questo momento, questo lo dobbiamo sapere più noi dentro che voi fuori, perché voi dovete fare il vostro lavoro, ma noi dobbiamo essere forti in questo. La mia squadra deve essere forte nel farsi scivolare tutte queste situazioni fuori e poi mettere in campo tutti qualcosina in più, perché abbiamo dimostrato di poter dare qualcosina in più e non l’abbiamo dato, questo sì, senza andare a guardare giovani o vecchi. Per me le carte d’identità lasciano il tempo che trovano fino a quando tutti in campo mettono gli atteggiamenti, di cui ho parlato tante volte. Guarda caso poi mi dicono: ‘sono cambiati gli atteggiamenti’, la gente vuole vedere degli atteggiamenti differenti e noi glieli dobbiamo dare.

Un giudizio sul CSKA Mosca?

Paragonandola al Viktoria Plzen, è una squadra che ha più talento, specialmente davanti. Magari ha meno fisicità negli attaccanti, ma ha dei buoni giocatori. Sono molto bravi i due trequartisti, ma è bravissimo anche l'attaccante Chalov. È una squadra molto giovane ma con ottime individualità.

Delle ultime 6 reti subite dal CSKA Mosca, 5 erano su palla inattiva. Si possono sfruttare queste situazioni?

Quando si affronta una squadra, si cerca sempre di sfruttare gli aspetti negativi degli avversari, o comunque i lati dove sono meno bravi. Noi dobbiamo essere bravi perché abbiamo una struttura ottima sui calci piazzati, dobbiamo sfruttare al meglio le situazioni di gioco da fermo, sapendo anche che loro si appiattiscono un po' coi 5 difensori, ma hanno anche cambiato ogni tanto. Hanno fatto anche un 4-2-3-1 durante le partite, non sempre si sono presentati con lo stesso sistema di gioco. Hanno alternato il 3-4-2-1 al 3-5-2. Non sapremo realmente che squadra ci troveremo davanti come identità generale, ma lavoriamo anche sulle caratteristiche individuali dei loro calciatori. Ci potrebbero lasciare spazio perché non tendono ad avere un'aggressione molto alta, ma allo stesso tempo difende in tanti, e avendo i due trequartisti sono molto bravi a ripartire velocemente centralmente.

Questa squadra lavora con lei da parecchio tempo. Come mai ogni tanto si nota un passo indietro? Qual è il problema?

Non è che tutta la squadra lavora con me da tanto tempo... Ci sono giocatori che arrivano dalla nazionale dopo 10 giorni. Prendiamo ad esempio tre '99: Zaniolo, Kluivert e Luca Pellegrini. Sono arrivati dopo 10 giorni di nazionale e poi stanno 2 giorni a preparare le partite. Porto un esempio per dire che quando si va a preparare lo si fa anche dalla settimana prima, da quando si torna dalla nazionale, e parlo dei ragazzi. Per Federico vale da quando rientriamo il lunedì all'allenamento, quando c'è la prospettiva della gara. Ci sono passaggi a vuoto perché il giovane passa anche attraverso delle prestazioni meno buone e una prestazione non giusta per poi diventare un buon giocatore. Noi siamo alla Roma, e nella Roma si è costretti a vincere. Non sempre ti puoi permettere troppi passi falsi. Chi alla fine non riesce a reggere questo atteggiamento alla lunga è out, con me non giocherà più. Ma parlo in generale, per tutti. Alla lunga do a tutti una possibilità, ma come l'ho data la posso anche togliere. Questo intendo dire io quando parlo di crescita generale. È difficile andare riprendere Fazio negli atteggiamenti. Posso riprenderlo se fa una chiamata sbagliata, se regala la palla a Immobile per andare a fare gol, ma sono più situazioni legati a un episodio, a una cosa tattica. Posso assicurarvi che a Fazio io non devo insegnare nulla su come preparare una partita. Posso dirgli che si è messo male col corpo, che poteva lavorare meglio con la linea difensiva in quel momento lì, ma dal punto di vista mentale è un giocatore a cui non devo dire niente. Magari è lui che deve trasferire questa mentalità ai giovani, oppure i giovani devono essere più bravi a prendere gli esempi giusti. Lui è un esempio giusto da questo punto di vista. Questo intendo dire quando parlo di atteggiamenti. A lui sull'atteggiamento non posso dire niente.

Come ha visto El Shaarawy? C'è un reale ballottaggio con Kluivert per domani?

C'è sempre un reale ballottaggio, così come c'era anche sabato prima della partita. Stephan non ha sempre avuto grande continuità, però per me nella prima mezz'ora, al di là di due o tre situazioni che poteva sfruttare al meglio nelle giocate, stava facendo un'ottima gara, poi ha avuto i crampi. Da Stephan ci aspettiamo sempre quel salto di qualità definitivo che non sempre avviene, ma sono convinto che alla fine per noi è un giocatore molto importante. Ai miei esterni chiedo tanto lavoro nelle due fasi, non sempre si può essere lucidissimi. Parlare di un singolo giocatore diventa sbagliato. Ti posso dare un giudizio relativo alla gara di sabato, ma in generale Stephan è uno che lavora bene anche per la squadra.

La classifica in campionato si è un po' complicata. C'è il rischio che la squadra si concentri di più sulla Champions e che "trascuri" il campionato? La sensazione è che di fronte agli impegni importanti ci siano motivazioni maggiori. La squadra ha chiari gli obiettivi in tutte le competizioni? È all'altezza di portarli avanti tutti?

Se siamo all'altezza dobbiamo dimostrarlo sul campo. Sottovalutare impegni è una cosa assurda. Se avessi pensato il contrario, con la Spal avrebbero riposato molti più giocatori. Al di là di quelli che erano obbligatoriamente assenti, se andate a guardare in linea generale c'era una formazione tipo. Quello che dici tu può essere una cosa che può preoccupare all'esterno ma non deve assolutamente accadere tra di noi. Stiamo scherzando? Gli obiettivi del campionato sono quelli di cercare di fare il meglio possibile e di arrivare in Champions. Deve essere quello. Siamo alla nona giornata, abbiamo ancora tutte le possibilità per poterlo fare. È ovvio che non possiamo più commettere gli errori che stiamo commettendo adesso, legati sia ai risultati che a certi tipi di prestazioni. Questo non possiamo permettercelo e non dobbiamo assolutamente sottovalutare nessun impegno. La prova del 9 la abbiamo anche domani. Siamo solo motivati su questa? Intanto vediamo prima di tutto come andrà la partita e quella che sarà la prestazione.

DI FRANCESCO A SKY

Il calo di tensione è un tema dominante in questo inizio di stagione della Roma. Quando riprende il lavoro dopo una prestazione complicata, quali sono i temi che tratta con i calciatori?

Cerco di tirare loro fuori le difficoltà e i motivi di determinati atteggiamenti durante la gara. Perché anche quando si va sotto, come è successo con la Spal, nonostante avessimo dominato fino a quel punto e avessimo avuto tante occasioni per fare gol, può accadere, ma la forza di una squadra che vuole diventare grande è la capacità di rimanere in partita. Noi ragioniamo su questo. Questo percorso non va fermato, dobbiamo migliorare e crescere continuamente.

Dopo la sconfitta di sabato ha affrontato due argomenti scivolosi: quello della preparazione della partita, di cui non era entusiasta, e quello dell’appagamento. Li possiamo approfondire?

Tanti giocatori o ragazzi che cominciano adesso non possono essere appagati di una prestazione o di una presenza o di aver esordito. Ne faccio un discorso generale. Nel calcio dobbiamo sempre dimostrare con grande continuità. Appagarsi in questo lavoro significa arrendersi ad un risultato, a una prestazione, o per lo meno nel lasciare spazio agli avversari. E questo noi non possiamo permettercelo.

Il CSKA, battendo il Real Madrid, ha cambiato la fisionomia del girone? E se sì, in che modo?

Sì, hanno dato un segnale importante, dimostrando che possono far male a tutti. Erano sotto di due gol a Plzen e hanno recuperato la partita, si vede che è una squadra che ha individualità importanti. Devo dire che li ho visti anche in campionato e sono una squadra in salute.

 

DI FRANCESCO A ROMA TV

Per noi è una fortuna giocare subito, nel secondo tempo contro la SPAL non abbiamo fatto bene. Olimpico tabù in campionato? È assurdo ma è così, dobbiamo mantenere il cammino positivo in Champions e riportarlo in campionato, dobbiamo essere bravi a invertire il trend. CSKA Mosca? Sono stati bravi a rimontare a Plzen, loro hanno qualità davanti ma poca fisicità, sono molto bravi nelle ripartenze“.