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Petruzzi ricorda l’esordio di Totti: “Era giovane ma si vedeva che poteva essere un campione”

Lasciava i compagni sbalorditi in allenamento: "Tutti rimanevamo con gli occhi sbarrati per le giocate che faceva. Sapevamo che era giovane ma dentro di lui aveva qualcosa di speciale"

Redazione

Ventitré anni fa Francesco Totti faceva il suo debutto in Serie A. Aveva soltanto 16 anni, ma in molti avevano già capito come quel ragazzino biondo avesse già la stoffa del campione. Fabio Petruzzi, ex calciatore della Roma, è intervenuto ai microfoni di gianlucadimarzio.com per ricordare quel momento: "Era giovane ma si vedeva che poteva essere un campione con grande personalità, da veterano, da giocatore già fatto. Doveva aspettare il momento giusto per l'esordio ma sembrava che nella testa aveva 200 partite in Serie A. E poi si è vista la carriera che ha fatto. Anno dopo anno è sempre migliorato ed è diventato lo straordinario giocatore che è, secondo me, tra i primi 5 di sempre".

Lasciava i compagni sbalorditi in allenamento: "Tutti rimanevamo con gli occhi sbarrati per le giocate che faceva - ha proseguito Petruzzi -. Ebbe un problema al ginocchio, si operò al menisco quando era in Primavera, ma quando prendeva palla faceva sempre qualcosa di particolare. Sapevamo che era giovane ma dentro di lui aveva qualcosa di speciale".

Rinnovo o no? Questo è il dilemma. "Ha preso per mano la Roma da quando era bambino, e anzi ha vinto poco, meritava di vincere più. Se 6 anni fa avesse preso la strada non dell'amore, non del sentimento, ma quella di andare altrove oggi avrebbe minimo un Pallone d'Oro. Quando lascerà, alla Roma mancherà un giocatore straordinario che ha fatto entusiasmare per più di 300 volte i suoi tifosi, se solo si contano i gol con questa maglia".