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Petrachi: “Stop al campionato? Abbiamo giocato tanto, forse c’era la necessità di fermarci”

LaPresse

Queste le parole del diesse giallorosso: "Fermare la Serie A sarebbe stata la cosa più corretta. Il cambio societario si è prolungato"

Redazione

Nel turno di Serie A ampiamente rimaneggiato a causa delle disposizione relative all'emergenza Coronavirus, c'è spazio per la sfida della Sardegna Arena tra Cagliari e Roma. Nell'immediato pre partita, per quanto riguarda i giallorossi, ha parlato ai microfoni di Sky Sport il diesse Gianluca Petrachi. Queste le sue parole:

Qual è la posizione della Roma in questi giorni? Oggi qui si gioca regolarmente...

La Roma ha sempre giocato e non è stata toccata da questo provvedimento. Forse c'era la necessità di fermarci perché abbiamo giocato tanto, anche in coppa. Non siamo qui a fare polemica, l'idea di fermare tutto il campionato forse sarebbe stata la cosa più corretta. Questa è una cosa straordinaria, qualsiasi cosa si fa si tende a sbagliare. E' un evento anomalo e grave per la saluta di tutti noi. Lasciamo agli organi competenti le scelte.

Questa sarà l'ultima partita dell'era Pallotta. Come cambieranno i suoi scenari e quelli della squadra?

In realtà sono mesi che se ne parla, siamo rimasti concentrati e distaccati dalle cose fuori dal campo. Noi siamo concentrati tappa dopo tappa per riprenderci, abbiamo fatto due gare importanti e vogliamo continuare così. Per l'aspetto societario ci sono le persone addette che pensano eventualmente al passaggio di proprietà. La squadra è concentrata a far bene.

Il tuo lavoro è stato condizionato?

Sicuramente questo cambio sembrava essere imminente ma alla fine si è prolungato. Quindi non è stato semplice in sede di calciomercato, alla fine mi hanno fatto lavorare e non posso dire nulla. Noi dobbiamo essere bravi, soprattutto io e il mister, a palare solo di calcio. Non ci manca assolutamente nulla, la società è stata sempre presente, non parliamo di mancati pagamenti ad esempio. Tutte le cose sono andate per il verso giusto. Quando e se ci sarà il cambio di proprietà parleremo bene con le persone che acquisteranno la Roma e vedremo quali saranno i progetti futuri. Noi dobbiamo lavorare sul campo.

Chi ha sbagliato in questi ultimi mesi? La Roma sembra aver fatto tre passi indietro...

Non è mai semplice cercare di trovare delle giustificazioni o degli errori che si sono fatti. La squadra fino alla sosta esprimeva un grande calcio da collettivo e da squadra vera lasciando una sua impronta su questo campionato. Dopodiché con la ripresa qualcosina è cambiato, non abbiamo avuto un approccio importante e questo ci ha penalizzato. Quando abbiamo capito che avevamo sbagliato è subentrato un filino di paura e poco coraggio a giocare. Adesso ci stiamo ritrovando, questa è una squadra che se gioca il suo calcio può dar fastidio a chiunque. Ma se non siamo i primi ad aiutare i propri compagni, noi siamo una squadra a trazione anteriore, se non tutti si sacrificano e stanno bene rischiamo con chiunque. I ragazzi si sono parlati e credo che negli ultimi 15 giorni si sta rivedendo la Roma d'inizio campionato.