Quella di oggi era una giornata importante in particolar modo per quanto riguarda il processo relativo agli scontri di Liverpool. Dalla corte di Preston era attesa la sentenza per Filippo Lombardi, accusato di aver partecipato ai disordini e di aver ferito gravemente Sean Cox. Alla fine il tifoso romanista è stato dichiarato non colpevole per gravi lesioni, ma condannato a tre anni di reclusione per aver partecipato a disordini violenti prima del match di Anfield. "Era il capo di un branco, le vostre azioni e quelle degli altri hanno infangato il buon nome del calcio ed è stata una fortuna che altri non siano stati feriti", commenta il giudice Mark Brown. A Forzaroma.info sono poi arrivate anche le dichiarazioni di Lorenzo Contucci, il legale dei tifosi: “Si è trattato di un processo difficile ma alla fine sembra che la giuria sia stata molto attenta. La giustizia deve punire per ciò che si è fatto, non per ciò che non si è fatto".
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Pastore torna in gruppo. De Rossi e il futuro: “Non voglio essere un peso”. Scontri Liverpool, 3 anni a Lombardi
Il capitano giallorosso, che oggi ha svolto ancora individuale con Kolarov: "Mi vedo allenatore". Il tifoso giallorosso a processo non colpevole per le lesioni a Cox, ma condannato per i disordini
TRA PASSATO E FUTURO - Tornando al campo, tra i migliori di questa prima parte di stagione c'è senza dubbio Daniele De Rossi, centellinato da mister Di Francesco ma sempre fondamentale in questa Roma, in campo come nello spogliatoio. Il capitano giallorosso ha ripercorso la sua esperienza a Trigoria, tracciando anche una sorta di bilancio: "Non dimenticherò mai la prima volta che ho messo piede qui da ragazzo, ma ora sono cambiate tante cose. Negli ultimi anni mi sto divertendo di più, anche perché ho imparato a vivere meglio il calcio e la Roma. E se da una parte si è creato un distacco con una parte della città, dall'altra ha generato un amore forte con tanti tifosi. Rimpianti? Rigiocherei quel Roma-Samp, magari marcando a uomo Pazzini, e Liverpool-Roma". Poi sul presente: “Vincendo il derby si è creata un po’ più di convinzione in noi stessi, anche chi zoppicava è rifiorito, come Lorenzo Pellegrini. Dal momento del tacco è nato un giocatore nuovo e mi auguro rimanga così per 20 anni e con la stessa maglia". Sul suo futuro: "La Roma andrà avanti anche senza di me, come ha fatto dopo Conti, Giannini, Di Bartolomei e Totti. Comunque non voglio essere un peso, ho già le idee chiare ma mi tengo la libertà di cambiarle. L'unico ruolo in cui mi vedo tra un po' è l'allenatore".
GLI ALTRI PROTAGONISTI - Chi importante deve ancora diventarlo è Patrik Schick. Il ceco fatica a trovare la sua dimensione in giallorosso, ma non rimpiange la sua scelta: "Dopo non aver passato le visite con la Juve, dopo due mesi di relax, esercizi e dieta la Roma mi ha preso. Avevo ricevuto anche l'offerta del Borussia Dortmund, ma volevo restare in Italia dopo essermi ambientato qui". Sulle pressioni: "Il prezzo del trasferimento non l'ho deciso io, ma queste pressioni le ho superate anche se è giusto che ci siano in un grande club. Il peggio è passato". Davide Santon è stata, invece, la vera sorpresa di queste ultime partite, trovando continuità e qualità che hanno permesso a Di Francesco qualche rotazione in più. "A Fiumicino non c'erano tifosi ad accogliermi, ma me lo aspettavo ed era comprensibile visto il momento. Monchi però mi ha fatto sentire importante e fin da subito ho voluto far ricredere tutti per dimostrare che ho ancora molto da dare", le parole dell'ex Inter. Dai nerazzurri, nell'operazione Nainggolan, è arrivato anche NicolòZaniolo. Il classe '99, che ha esordito a Madrid in Champions, ha parlato dei suoi primi mesi romani: "È un onore giocare qui, il bilancio è positivo e speriamo di continuare così. Contro il Real pensavo poco, emozione grandissima, mi sono concentrato sul campo. Ora spero solo di dare ragione a Di Francesco e Mancini, magari migliorando anche il piede debole".
VERSO LA SPAL - Intanto la Roma continua la preparazione in vista della ripresa del campionato con la Spal: Di Francesco può riabbracciare finalmente Javier Pastore, che è tornato in gruppo a differenza di De Rossi e Kolarov che proseguono il lavoro individuale. Mister Leonardo Semplici, invece, deve fare a meno dell'infortunato Kurtic. Sabato all'Olimpico fischietto a Luca Pairetto: solo due i precedenti con i giallorossi, le vittorie dello scorso anno contro Genoa e Verona.
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IL MERCATO - I rumors di Serie A degli ultimi giorni ruotano praticamente solo attorno al nome di Piatek. Del suo futuro ha parlato il ds del Genoa: "Speriamo di tenerlo fino alla fine dell’anno come è nelle intenzioni. Ha attirato l’attenzione di tanti club in Europa, poi non so cosa si è detto Preziosi con De Laurentiis". Anche lo stesso calciatore polacco ha rilasciato alcune dichiarazioni, non facendo però trapelare nulla: "Penso solo al Genoa e alla partita con la Juve, poi vedremo". Alla Roma piace anche, e tanto, Matthijs de Ligt: sul talento dell'Ajax, però, ci sono tutti i maggiori club europei che sono pronti a farsi la guerra arrivando anche a 60 milioni. In uscita i tifosi temono invece di perdere Dzeko, che magari potrebbe essere sostituito proprio da Piatek. Il bosniaco ha il contratto in scadenza 2020 e le sirene della Premier sono tornate a suonare, con il West Ham pronto a colpire. "Lo conosco bene, ma ora non ci stiamo pensando", ha detto il manager degli Hammers Pellegrini, che intanto punta Giroud. Tra i calciatori giallorossi più apprezzati c'è anche Cengiz Under, che piace a Bayern e Arsenal, per la felicità delle ex squadre del turco. L'Istanbul Basaksehir, infatti, riceverebbe il 20% dell'eventuale rivendita del classe '97, così come anche l'Altinordu ricaverebbe i premi Fifa legati al Solidarity and Compensation Payments. Monchi dovrà fare quindi attenzione agli attacchi dei top club ai gioielli della Roma, con un occhio anche al suo di futuro. "Sono sicuro che tornerà al Siviglia, però non sono convinto che ricoprirà il ruolo di direttore sportivo”, le parole di un suo ex collaboratore tecnico.
LE ALTRE NEWS - Dopo il botta e risposta tra Nainggolan e Pallotta, anche l'ex ad della Roma Umberto Gandini ha detto la sua: “Il presidente non è lontano o assente, anzi, si interessa quotidianamente al club ed è informato su tutto. Non è una presenza fisica però e questo in determinate circostanze può pesare su un giocatore sensibile come Radja, ma nessuno è stato obbligato a firmare per un altro club". Infine lutto per la famiglia dell'ex romanista Bruno Abbatini: suo figlio, Alessandro, è morto oggi al Sant'Eugenio in seguito al crollo di una palazzina sabato scorso.
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