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Schick: “Mi voleva il Borussia Dortmund ma ho scelto la Roma. La pressione è alle spalle”

LaPresse

L'attaccante giallorosso: "Sono in un grande club ed è giusto prendersi maggiore responsabilità. Il momento peggiore è alle spalle, spero che il migliore sia dietro l’angolo"

Jacopo Aliprandi

L'attaccante della Roma PatrikSchick ha rilasciato un'intervista al magazine ceco Hattrick, parlando del suo passaggio in giallorosso e del suo ambientamento nella Capitale.

Torniamo all’estate del 2017. Lei aveva sostenuto le visite mediche con la Juventus, poi però ha firmato con la Roma. Cosa è successo?

"Facile, la dirigenza della Juventus non ha dato il via libera al trasferimento dopo le visite mediche. Ero incerto sul mio futuro: se rimanere alla Sampdoria per un altro anno oppure se accettare l’offerta di altre squadre. Alla fine mi sono trasferito alla Roma".

Adesso come sta?

"Sto bene, si è risolto tutto. Anche perché nessun club prenderebbe un giocatore se non fosse al 100%, figuriamoci una grande squadra come la Roma".

Perché al contrario della Juventus, la Roma ha dato il via libera al trasferimento dopo i test fisici?

"Ho sostenuto le visite mediche con la Roma anche due mesi dopo, quindi dopo due mesi di tranquillità assoluta. Volevo solo andare in vacanza e rilassarmi: ho seguito una dieta e fatto alcuni esercizi e sono migliorato notevolmente, trovando quindi la conferma da parte della Roma".

Era seguito anche dal Borussia Dortmund.

"Sì, era una delle offerte che aveva ricevuto la Sampdoria. Io però volevo restare in Italia: qui mi sono ambientato, ho imparato la lingua, e quindi Roma è stata la mia scelta".

La Roma verserà alla Sampdoria con i bonus circa 40 milioni di euro.

"Il prezzo del trasferimento non l’ho deciso io. Certo, è una pressione in più ma che ho superato. So di avere molte responsabilità, ma è giusto che sia così. Sono in un grande club ed è giusto che ci sia questo tipo di pressione, come c’è ovunque. Il momento peggiore è alle spalle, spero che il migliore sia dietro l’angolo".

Lei è il secondo calciatore ceco più pagato. Significa qualcosa per lei?

"Certo, ma ormai il calciomercato è dinamico: ora vengono spesi molti più soldi".