Niente ritiro da lunedì. La Roma e altri club di SerieA (per ora si parla di Inter, Milan, Napoli, Cagliari, Verona, Atalanta, Sampdoria e Genoa) si ribellano al protocollo imposto dal ComitatoTecnicoScientifico del governo. Troppi dubbi, tanti aspetti decisamente complicati e la sensazione che allenarsi in questo modo restando in clausura nella sede, senza alcuna certezza su quel che succederà da qui a giugno, potrebbe essere addirittura controproducente.
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La Roma contro il ritiro a Trigoria: in dubbio allenamenti collettivi dal 18
Tanti aspetti decisamente complicati e la sensazione che riprendere in questo modo, restando in clausura, potrebbe essere controproducente
Secondo quanto riportato da "Il Tempo",lLa novità emerge dopo una giornata di confronti tra i giocatori e le società. Una situazione in continua evoluzione e che potrebbe cambiare ancora, ma ad oggi si può dire che a Trigoria (e non solo) non ripartiranno gli allenamenti di gruppo il 18 maggio. Dovrebbero infatti proseguire le sedute individuali di questi giorni, peraltro utili solo a curare la parte atletica.
Fonseca e i colleghi stanno guidando a distanza i giocatori che si dividono fra i campi, in turni orari, e si chiedono: ma a cosa serve? Il ritiro, senza avere certezze sulla data della ripresa del campionato (in teoria il 13 giugno ma serve l'ok del governo), rischia di aggiungere problemi a quelli già esistenti. C'è bisogno di una parola chiara, non di ipotesi che si fanno da mesi e cambiano continuamente. Solo a quel punto, magari due settimane prima della ripresa ufficiale, le squadre si blinderanno nei centri sportivi per evitare contatti con l'esterno e diminuire il rischio di contagio.
Il nodo centrale resta sempre lo stesso: se, come da protocollo, al primo giocatore positivo al test tutta la squadra deve chiudersi in quarantena, che senso ha riprendere il campionato?
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