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Monchi: “Sensazioni negative, c’è più di un problema. Lavoriamo a testa alta cercando soluzioni”

Le parole del direttore sportivo giallorosso dopo la sconfitta contro l'Atalanta

Redazione

La Roma non vince più: nella prima partita del 2018 all’Olimpico, l’Atalanta ha battuto i giallorossi per 2 a 1 grazie alle reti di Cornelius e de Roon. Al termine del match, il direttore sportivo romanista Monchi ha rilasciato alcune dichiarazioni.

MONCHI A ROMA TV

La sua analisi su questo momento.

L’analisi è negativa, non troviamo la strada di cui abbiamo bisogno. Le sensazioni sono negative.

Dove ha individuato i problemi? Come si risolve il problema mentale?

Non abbiamo solo un problema, ne abbiamo più di uno. È un problema mentale, sportivo, di atteggiamento. Dobbiamo lavorare insieme per trovare una soluzione.

Sono tante componenti secondo lei?

Sì, sono tante e non solo la mentalità. Non c’è un solo problema, sono di più e dobbiamo cercare di lavorare per trovare le soluzioni. Fino ad oggi la situazione è brutta, le sensazioni sono negative. Siamo professionisti e dobbiamo lavorare con la testa alta ma cercando soluzioni.

Il problema è grave?

Noi vogliamo essere una squadra grande, una sconfitta dev’essere una crisi, due sconfitte è più di una crisi. Non dobbiamo affrontare questo con normalità, ma pensando che stiamo facendo male, io per primo.

Quello che colpisce è il senso di smarrimento che non riusciamo a spiegarci. Lei si è dato una spiegazione?

Dobbiamo lavorare insieme dentro Trigoria, non parlarne fuori. Dire pubblicamente quali sono i problemi non è giusto.

MONCHI A SKY SPORT

Se le avessero detto che la Roma avrebbe vissuto un periodo così?

Io avevo detto che dopo il derby e il girone di Champions dovevamo dimostrare che la Roma era in crescita e dovevamo vincere le partite meno importanti, ma non l'abbiamo fatto. Siamo in un momento difficile, dobbiamo lavorare insieme con la testa alta cercando soluzioni perché i problemi sono arrivati.

La squadra ha perso l'anima collettiva cercando soluzioni individuali?

Questo succede quando non si arriva a fare cose positive e ognuno vuole fare la guerra da solo. Non è una cosa cattiva, significa che c'è cuore ma dobbiamo lavorare insieme perché questo è uno sport collettivo.

Nainggolan è ancora un giocatore da Roma? Sarà sul mercato?

Non c'è niente di diverso. Lui è stato con me durante la partita, ha sbagliato e ha preso una sanzione ma continua ad essere un giocatore importante per il futuro della Roma.

Di tutti i nuovi acquisti si aspettava qualcosa in più da qualcuno?

Tutti possiamo fare meglio, io per primo. Mancano 6 mesi di competizioni, non dobbiamo fare nessuna analisi definitiva. Tutti possiamo fare di più sicuramente.

Bruno Peres-Benfica?

E' vero che ci sono degli interessi ma non credo che siamo vicini.

Coutinho ufficiale al Barcellona per 160 milioni.

Oggi ho la testa qui all'Olimpico. Quello che ha fatto il Barcellona non importa. E' un momento difficile per la mia società, i giocatori e il tecnico.

MONCHI IN ZONA MISTA

"Ci sono tante cose che non vanno bene. Dobbiamo fare un'analisi interna, cercare il problema e trovare la soluzione. Per questo siamo dei professionisti, dobbiamo assumerci tutti le responsabilità. Io per primo, sono il ds. Ora arriva la sosta, pensiamo tranquilli per trovare la soluzione, magari parlando meno e facendo di più".

Soluzioni sul mercato?

Cerchiamo sempre sul mercato, prima di tutto però bisogna avere soldi e una situazione economica positiva. Voi conoscete la situazione economica della Roma, le soluzioni dobbiamo cercarle a Trigoria e non sul mercato.

Cosa è cambiato ora?

Difficile saperlo. A volte i problemi sportivi arrivano perché c'è un problema mentale, magari non abbiamo saputo amministrare bene tanti risultati positivi. Se guardiamo, dopo il primo posto in Champions e il derby siamo adanti male. Per questo ho detto che era più importante la partita col Verona.

Come è possibile però che ci sia questo crollo dopo aver toccato l'apice? E' cambiato allenatore, il ds, ma succede sempre alla Roma.

Negli ultimi 15-16 anni sono cambiati 250 giocatori, non so quanti allenatori o ds, dg o presidenti. Non credo ci sia un problema di persone ma di mentalità.

La posizione di Di Francesco scricchiola o c'è ancora fiducia?

Abbiamo molti problemi più importanti, l'allenatore è forte e non ci sono problemi di allenatore.

Nainggolan primo passo per cambiare questa mentalità?

Abbiamo deciso così perché pensiamo che non abbia fatto una cosa buona e la società ha pensato che sia meglio così per il presente e il futuro.

Sul mercato saranno necessarie altre cessioni come ci sono state entro il 30 giugno? La Roma ha dovuto sempre cedere.

Forse sarà così. Il primo problema che abbiamo è sportivo, poi ce ne sono altri di cui dobbiamo trovare la soluzione.

Che idea si è fatto sulla Roma? Qual è il vero problema?

Stiamo cercando di trovarlo. Stiamo lavorando tanti giorni, 12 ore a Trigoria per provare a cambiare la storia ma non è facile.