Mancano poche ore al fischo d'inizio dell'attesissimo big match della settima giornata di campionato. All'Olimpico si sfidano Roma e Inter, attualmente separate da un solo punto in classifica. Ai microfoni di Teleradiostereo, una grande vecchia gloria nerazzurra come Sandro Mazzola è intervenuto per parlare della sfida.
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Mazzola: “Chi arriva a Roma deve rispettare Totti. Stasera finisce in pareggio”
L'ex calciatore dell'nerazzurro parla della sfida dell'Olimpico in programma questa sera: "Io farei giocare Florenzi e Bruno Peres sulle fasce. Sono interista, ma simpatizzo per i giallorossi"
Che pensi della situazione Totti-Spalletti?
“Si risolve tutto. Totti è la Roma e la Roma è Totti. Chi arriva a Roma deve rispettare questa cosa. E’ chiaro che devi dare un gioco alla squadra, ma se c’è lui che inventa è tutto facile”.
Sei felice che la Juventus vince da 5 anni?
“Con me la ripeti 112 volte questa domanda. Io sono un’interista, ma simpatizzo per la Roma”.
Se tu fossi Spalletti faresti giocare la Roma con Florenzi e Bruno Peres esterni contro Candreva e Perisic?
“Io li farei giocare. La Roma che ho visto con loro due in campo mi è piaciuta”.
Un pronostico per stasera?
“Secondo me sarà pareggio. Si può dire sia una mezza vittoria per l’Inter ed una mezza sconfitta per la Roma. Basta che non entra qualcuno della Roma negli ultimi 5 minuti e cambia la partita”.
Come giudichi la Serie A?
“A me piace. Non è più il campionato più bello del mondo, ma è comunque interessante. A me piace molto la Spagna, rispetto all’Inghilterra hanno più fantasia”.
Che pensi delle proprietà straniere in Italia?
“Il mondo va in un certo modo. Se ci fossero imprenditori italiani con le possibilità le prenderebbero loro. Ben vengano questi stranieri finché si comportano bene”.
Lei ha lavorato come opinionista. Le piace come lavoro?
“Si mi piace tanto. Mi piace interagire con i calciatori. E’ divertente”.
Secondo lei Icardi può diventare un top attaccante?
“Non arriverà a livello di Higuain o Suarez. Si avvicinerà molto a loro, lui è un attaccante di altri tempi”.
In cosa ed in quanto è cambiata la Nazionale dai suoi tempi?
“Era proprio un’altra cosa con noi. Era un onore essere chiamati in Nazionale, nel mio esordio contro il Brasile avevo il terrore”.
Pensi che la Juventus sia imbattibile?
“Ho paura di si. Sono tosti e determinati”.
Perché a Roma chi sta in panchina si lamenta, mentre alla Juventus stanno buoni e tranquilli?
“Ai nostri tempi si sistemavano le cose tra i giocatori negli spogliatoi. Si chiedeva proprio all’allenatore di stare fuori dallo spogliatoi per risolvere tra di noi. E’ successo con Mario Corso, l’ala sinistra che correva poco. In certe partite si metteva a giocare dal lato dell’ombra e l’allenatore si arrabbiava, ci abbiamo pensato noi”.
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