La Roma si gode Kolarov. "Ha portato il grande giocatore che è, esperienza e personalità", ha sottolineato Florenzi ieri dopo la vittoria a Torino, arrivata proprio grazie alla seconda punizione vincente in trasferta del serbo, dopo quella di Bergamo. I suoi trascorsi alla Lazio sono ormai già dimenticati da tempo e hanno fatto posto a un presente che parla solo giallorosso. Merito di prestazioni sempre convincenti ma soprattutto decisive, caratteristica fondamentale di quelli che possono definirsi grandi giocatori. Una partenza sprint quella di Aleksandar 'Magno' e i numeri dicono che è la migliore della sua carriera.
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Kolarov da record: per il serbo è la partenza migliore della carriera
Il terzino giallorosso ha collezionato ben 3 gol e 3 assist in 11 partite stagionali, in cui è sceso sempre in campo dall'inizio saltando appena 16 minuti totali
NUMERI DA CAPOGIRO - I primi due mesi del terzino classe '85 sono stati da assoluto protagonista: 11 presenze su 11 gare ufficiali della Roma tra campionato e Champions, tutte da titolare e quasi tutte senza mai uscire. Solo contro l'Udinese infatti Di Francesco gli ha concesso la passerella a risultato acquisito risparmiandogli gli ultimi 16 minuti di gara (per lui 974' totali in stagione, secondo solo ad Alisson). Kolarov in queste prime 11 partite ufficiali è entrato in maniera decisiva in ben 7 gol con 3 reti, 3 assist più il cross che ha portato al secondo autogol del Benevento.Mai il serbo ex City e Lazio era partito così bene in tutta la sua carriera. Lo scorso anno infatti aveva iniziato la stagione con due assist giocando praticamente sempre dall'inizio e anche nel 2015/16 aveva saltato appena 6 minuti ma collezionando un gol. Per trovare un'altra partenza sprint bisogna tornare al 2012/13, ovviamente sempre con la maglia dei Citizens: in quel caso il giocatore di Belgrado aveva messo a segno 3 reti e 2 assist, ma spalmati su due tornei in più (League Cup e Community Shield). Un valore aggiunto preziosissimo, che ad ora sta facendo anche registrare la sua media migliore dall'inizio della carriera (7,80), anche se solo parziale. La fascia sinistra della Roma ha un il suo re che non ha intenzione di abdicare: chiamatelo pure Golarov.
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