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Juan Jesus: “Uniti possiamo lottare per lo scudetto” – FOTO – AUDIO

Le parole del neo-acquisto giallorosso dalla sala stampa del centro sportivo "Pineta" di Pinzolo

Jacopo Aliprandi

Ultimo giorno di ritiro a Pinzolo, giallorossi in campo la mattina per l'allenamento, il pomeriggio per l'amichevole contro il Terek Groznyj. Tra i due impegni il direttore generale Mauro Baldissoni ha presentato il neo-acquisto giallorosso, Juan Jesus. 

Prende la parola il direttore generale Mauro Baldissoni: "Buongiorno, siamo contenti di presentare un giocatore che è stato accostato alla Roma tante volte in questo ultimo biennio. Ha solo 25 anni ma ha più 140 presenze con l’Inter e buoni trascorsi con la nazionale brasiliana. Siamo contenti di essere riusciti a portarlo alla Roma, come vedete dalla maglia per noi sarà soltanto Jesus"

Tanti anni in Italia, quali sono i tuoi obiettivi personali?

Devo ringraziare la Roma per avermi dato questa opportunità, devo dimostrare ogni giorno perché sono venuto. Devo aiutare a raggiungere gli obiettivi, il primo è passare il preliminare di Champions e poi fare bene in campionato

Sei un difensore versatile..

Il mister mi ha chiesto quale fosse il mio ruolo preferito e gli ho risposto centrale a sinistra, ma quando bisogna aiutare la squadra posso anche fare più ruoli. L'importante è entrare in campo e fare bene.

Differenze tra allenamenti di Roma e Inter?

Due metodi diversi, qui teniamo più la palla, giochiamo di prima o a due tocchi. Si nota anche l’intensità, la differenza. L’Inter è il passato, è stato importante perché è stata la prima squadra europea. Devo ripartire dalla Roma, ascoltando Spalletti che mi parla e mi chiede se mi trovo bene. Ho tante cose da fare ancora

Perchè si può puntare allo scudetto?

La Roma è una squadra tosta, quando ero all'Inter la abbiamo sempre sofferta. I primi anni abbiamo perso molte volte, anche 3-0 a San Siro, la Roma è una grande squadra, tecnicamente fortissima Possiamo lottare per lo scudetto, siamo una grande squadra. Se siamo uniti possiamo arrivare lontano.

Cosa pensi di Juan e Aldair? Hanno parlato bene di te…

Sono due centrali fantastici, Juan è sempre stato il mio idolo, ha sempre giocato in nazionale. Aldair l’ho visto poco, ero giovanissimo. Juan l’ho conosciuto, ci siamo parlati un po’ e spero di fare almeno il 70% di quanto hanno fatto loro.

Rapporto con Mancini?

Con Mancini ho avuto sempre un buon rapporto, il tecnico fa le sue scelte, non le giudico, lo ringrazio comunque per tutto quello che ha fatto per me.

Ti senti maturo per fare il salto di qualità?

Sicuramente, prima avevo la scusa della giovinezza, adesso ho 25 anni e devo migliorare. Ho ancora tanta strada da fare, nel calcio ogni giorno si impara. Non siamo delle macchine, sbagliamo anche noi, ma devo farlo sempre di meno.

Il ruolo di centrale nella difesa a tre ti esalta al meglio? Pensi alla nazionale?

E’ stata la mia migliore stagione quella con Mazzarri, ho giocato 48 partite, la squadra ha lavorato bene. Non c’è un ruolo giusto per esprimere le mie qualità, ho sofferto un po’ il fatto che nell’Inter è un po’ difficile giocare, soprattutto a San Siro, ma questa esperienza mi aiuterà tantissimo. Devo fare il meglio per tornare in nazionale, ci penso.

Cosa non ha funzionato nell'Inter?

Giocare nell'Inter è difficile, quando le cose non vanno bene i tifosi vogliono trovare un colpevole. La squadra non ha funzionato, credo che qui avrò un nuovo obiettivo: trovare continuità, fare le cose per bene. Sono contento dei ragazzi, degli allenamenti. Sicuramente farò bene. Burdisso è un grande giocatore, spero di fare tanti anni qui per diventare come lui.

Cosa ti piace di Pinzolo, tu che ci sei già stato?

Fa caldo, mi aspettavo il fresco (ride, ndr). Di Pinzolo ho un bel ricordo, abbiamo lo stesso albergo che avevamo con l’Inter, mi sento a casa.

Pregi e difetti?

Ho tanta voglia di fare bene. Devo migliorare ancora nel salire con la linea difensiva, ma Spalletti mi sta aiutando tantissimo.

Se potessi scegliere tra difesa a tre o a quattro cosa sceglieresti?

E' difficile scegliere, ma dico a quattro. Il mister gioca a quattro e quindi devo essere disponibile e pronto per giocare a quattro